GHISOLFI ALL’ARENA DI GILETTI: “SUBITO UNA LEGGE CHE CONSENTA ALLE AZIENDE DI RIPAGARE I DEBITI IN VENT’ANNI”

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Il Banchiere scrittore Ghisolfi ritorna a tuonare nel programma di Giletti

Il professore Ghisolfi ritorna opinionista nel programma domenicale leader dell’informazione politica e sociale della 7:

“Solo così gli investimenti potranno ripartire serenamente, le Banche hanno dimostrato con i propri mezzi di voler contribuire alla ripresa del Paese”.

Le interazioni in studio con i parlamentari Morani e Paragone e con il collega giornalista Cecchi Paone

I provvedimenti, assunti in particolare nel corso del 2020, che puntavano a prorogare di 6 mesi o un anno i debiti finanziari in corso in capo a moltissime Aziende italiane (e lo stesso ragionamento potrebbe essere replicato con riferimento alle cartelle fiscali che promettono di riempire le nostre buche delle lettere), rischiano di essere poco o per nulla efficaci perché non consentono alcun concreto margine di ripresa agli Imprenditori in maggiore difficoltà. Semmai occorre, all’interno di un autentico patto pubblico privato per la Ripartenza, una legge che permetta alle stesse Imprese di ripagare il proprio debito in un arco temporale di vent’anni, nel corso dei quali possa essere attuata una serena programmazione degli investimenti da realizzare per riportare la crescita Italiana ai livelli migliori e antecedenti le grandi crisi in atto da oltre dieci anni a questa parte. 

Questa è la ricetta forte lanciata da Beppe Ghisolfi, Banchiere europeo e opinionista, nell’Arena di Massimo Giletti nella più recente domenica festiva della 7.

Collegato dalla propria abitazione in provincia di Cuneo, il Professor Ghisolfi ha in particolare interagito con l’onorevole del Pd Alessia Morani (con la quale era stato protagonista, 15 giorni prima, di uno scambio di opinioni salito alle ribalte nazionali e dedicato alla necessità da Egli da sempre ribadita di affiancare all’intervento bancario un robusto intervento a fondo perduto statale per i pubblici esercizi e le attività a rischio di tracollo pandemico) e con il Senatore ex 5 Stelle Gianluigi Paragone e con il giornalista Alessandro Cecchi Paone il quale ha condiviso la soluzione del cosiddetto “helicopter money” (i soldi lanciati da un elicottero in volo, secondo la proposta di alcuni economisti americani) vincolata a piani di investimento innovativi. 

Il Banchiere e scrittore di origine fossanese, nel ricordare ancora una volta che quello del debito pubblico è un problema di fatto risolto in via preventiva dalla Banca centrale europea, dal Recovery Fund e dalle autorevoli garanzie fornite dal Premier Mario Draghi alla Commissione Von Der Leyen, ha ribadito ai colleghi Ospiti e al pubblico presente in studio che il paradosso della pandemia non è una crisi assoluta di liquidità, ma un eccesso della stessa accantonata sui conti correnti delle famiglie titolari di entrate certe e di rendite garantite: per questo il ruolo dello Stato è ancor più fondamentale al fine di creare una straordinaria operazione di fiducia che agevoli gli Istituti di credito a rinforzare e integrare l’entità e l’efficacia dei prestiti e delle moratorie già erogate e permetta di sostenere quei progetti di sviluppo e investimento aziendale o pubblico-privato in grado, nel predetto arco temporale ventennale, di innovare il Paese e di metterlo nella condizione di ripagare gli aiuti ricevuti senza il pressing delle scadenze a breve, semestrali o annuali, deliberate dai governi precedenti e rivelatesi il più delle volte un boomerang. 

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A proposito del grande tema delle riaperture delle attività commerciali, alla base della forte dialettica dentro la maggioranza parlamentare tra Lega e Pd, c’è stato anche il tempo di un simpatico sipario sdrammatizzante fra il conduttore Giletti e il Professor Ghisolfi, con il primo che ha chiesto al secondo, in omaggio alle comuni radici piemontesi, se amasse nel tempo libero recarsi nei locali pubblici, e il secondo che ha risposto in maniera affermativa ricordando che, in particolare 40 o 50 anni fa, frequentava l’attuale Evita di Cavallermaggiore (l’azienda del divertimento della famiglia Toselli, ndr) e altri locali analoghi nel resto del Piemonte:

“Ma è passato molto tempo, non mi faccia entrare nei dettagli – ha concluso Ghisolfi con la propria consueta pungente ironia – Vi sono ancora delle persone in vita che si potrebbero risentire”.