Ghisolfi: “Educazione finanziaria, la Regione Veneto è un modello da elogiare”

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Il Banchiere scrittore ospite del TG condotto su TeleVenezia da Maria Stella Donà, ha riaffermato i punti fermi dei propri ragionamenti, attualissimi e attualizzati alle emergenze socio-economiche di nuovo affiorate: “Servivano e servono aiuti a fondo perduto, se questi sono indispensabili a salvare piccola impresa e lavoro”

Già esempio storico di dinamismo imprenditoriale, il NordEst si conferma tale anche sull’altro, abbinato e complementare versante dell’educazione e alfabetizzazione finanziaria.
Un appello e un invito indiretto affinché anche le altre Regioni arricchiscano i rispettivi ordinamenti di leggi espressamente dedicate a promuovere tale disciplina fra gli studenti, i giovani e le loro famiglie: l’elogio alla Regione Veneto è partito da Beppe Ghisolfi dalle frequenze del seguito e popolare TG di TeleVenezia condotto da Maria Stella Donà.
Andato in onda martedì sera e replicato mercoledì mattina, il link dell’intervista è pubblicato sul portale web dell’emittente tv.
Il Banchiere scrittore, tramite un collegamento skype, ha fatto quindi ritorno nella Regione motore del NordEst dopo esserne stato già ospite in occasione di alcune conferenze sull’argomento promosse dalla università Ca’ Foscari e patrocinate dalla Giunta regionale.
Alle dichiarazioni di elogio del Veneto sono seguite alcune riflessioni sugli scenari nazionali che si stanno materializzando dopo la più recente decisione del governo di reintrodurre, seppur temperato, un lockdown alle attività personali, sociali ed economiche: servivano e servono aiuti a fondo perdono, diretti sui conti correnti delle imprese in difficoltà, sull’esempio di quanto fatto da Trump in America e dai Governi degli altri Paesi nel resto dell’Occidente e del mondo, perché accrescere la spesa pubblica finalizzata al salvataggio e alla continuità dell’economia reale e produttiva, e alla salvaguardia del lavoro, è più importante in questa fase che osservare il rigore contabile.
Al netto infatti di alcuni sostegni successivi e minimi – l’ultimo decreto sui ristori stanzia nel complesso poco più di 5 miliardi mentre il solo settore enogastronomico e dei pubblici esercizi ne ha persi 40 – i provvedimenti del governo italiano hanno di fatto delegato al settore bancario le politiche di sostegno al mondo imprenditoriale, rilasciando non contributi monetari ma garanzie virtuali e senza cambiare le preesistenti norme in tema di valutazione del merito creditizio. Ciò nonostante, il lavoro degli Istituti di credito è stato encomiabile con 96 miliardi di prestiti erogati in pochi mesi.

https://www.veneziaradiotv.it/blog/beppe-ghisolfi-aiuti-fondo-perduto/