GHISOLFI, LA PROPOSTA DI UN “COMITATO DRAGHI” ARRIVA NEL… “CUORE ECONOMICO”

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Il Banchiere scrittore protagonista – all’interno della prestigiosa sezione “Mattarella e i Costruttori” – di un articolo editoriale all’interno del magazine online facente capo al gruppo ESG89, organizzatore del Glocal Economic Forum di Perugia
Una cabina di regia ristretta guidata da colui che, da Presidente della BCE, con il Quantitative Easing ha ristabilito un nesso di funzionalità fra economia reale e finanziaria, consentendo di calmierare l’onere del debito pubblico, rappresenta a oggi l’unica soluzione per il nostro Paese che, come evidenziato altresì dal vertice dell’Associazione Bancaria Italia Antonio Patuelli, deve confrontarsi con la rigidità delle autorità europee su altri versanti come quello delle più severe regole creditizie. La proposta di un “Comitato Draghi”, che operi come cabina di regia ristretta in affiancamento al governo Conte nella gestione per la spendibilità di successo delle risorse del Recovery Found, proposta storicamente partita dal Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi, arriva nel “Cuore economico” e colloca l’Autore del Manuale di Educazione finanziaria, nonché Vicepresidente e Tesoriere del Gruppo Europeo delle Casse di Risparmio, nella prestigiosa sezione dedicata a “Mattarella e i Costruttori”, nella quale sono riunite le opinioni espresse dalle maggiori personalità del mondo istituzionale, imprenditoriale, professionale e bancario sul piano nazionale. Ghisolfi spiega che la condizione di popolarità e di centralità assunta dal Premier Conte rappresenta un elemento di fastidio e disagio per i partiti e i loro leader, il che comporta le frizioni che ogni giorno vengono riportate nelle cronache politiche dei vari mass media. Questo rischia di mettere una ipoteca molto severa con riferimento ai piani per l’investimento dei 209 miliardi del Recovery Found e alla loro adeguatezza alle linee guida della Commissione di Bruxelles che all’Italia chiede una visione di ampio respiro misurabile dalla qualità dei progetti da presentare. Del resto, come argomentato dallo stesso Antonio Patuelli Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana – ABI, proprio la circostanza che vede il nostro Paese quale primo beneficiario di tali fondi, per ammontare degli stessi al confronto con le altre Nazioni della UE, giustificherebbe una certa rigidità delle Autorità europee su altri fronti come quello delle nuove è più severe regole bancarie in tema di Default e scoperti, in vigore dallo scorso primo gennaio. Per tale motivo, Ghisolfi ribadisce nel proprio articolo editoriale nel “Cuore economico” l’importanza di un passo indietro della Politica a tutto favore di una cabina di regia ristretta che affianchi il governo in carica nella direzione di un utilizzo dei finanziamenti del Recovery – che come ricordato in più occasioni non corrispondono ai normali fondi strutturali né a una manovra economica aggiuntiva – che sia all’altezza delle sfide per cui sono stati immaginati e programmati, quelle cioè di una transizione verso nuovi modelli di sviluppo economico e sociali post-covid.