Ghisolfi: sul Piano Draghi le banche faranno la loro parte, ma il Fondo perduto compete solo allo Stato

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Il Banchiere Europeo e opinionista conferma la propria collaudata analisi: gli istituti di credito sono essi stessi delle imprese, il cui compito è tutelare il risparmio che viene loro affidato

Un plauso al Presidente del Consiglio Professor Mario Draghi, past president della Banca centrale europea, che ha portato a eccellente approvazione il nuovo piano di ricostruzione economica dell’Italia, detto Recovery fund, che consentirà da luglio all’Italia di ricevere i primi 35 miliardi di euro.
Molti si chiedono che cosa faranno le banche e se integreranno i fondi europei: gli istituti di credito, sulla base delle funzioni fissate dalle leggi e dai regolamenti e delle garanzie che riceveranno dallo Stato e dai privati, concorreranno a sostenere investimenti produttivi in grado di creare un effetto di rilancio e di essere ripagati. Questo perché il loro compito è di tutelare il risparmio che viene loro affidato dai correntisti, mentre allo Stato soltanto compete l’eventuale erogazione di aiuti monetari gratuiti o a fondo perduto per le famiglie e le Imprese. Sì tratta di un principio essenziale, il principio di sussidiarietà, fissato nei trattati europei, nella Costituzione italiana, nei regolamenti attuativi.