Giorgio Almirante

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Paolo Chiarenza, storico leader del Mo­vimento Sociale Italiano, mi ha sempre dimostrato grande affetto e stima. Qual­che anno fa mi propose come candidato alla presidenza della Provincia e anche oggi non perde occasione per commenta­re positivamente le mie gesta. Fu lui, molti anni fa, a telefonarmi per dirmi che avrei potuto incontrare in un luogo riservato Giorgio Almirante. In ef­fetti era un’occasione da non perdere e che colsi al volo. Almirante mi accolse con simpatia e dopo un breve colloquio realizzammo una splendida intervista. Molto focoso nella vita politica nazionale, il capo della destra estrema in privato mi impressionò per la sua gentilezza e per la sua profonda cultura. Il servizio, trasmesso a Telecupole, pro­vocò svariate reazioni. Il MSI era fuori dall’arco costituzionale ed Almirante era considerato fascista, pericoloso e sovver­sivo. Ricevetti immediatamente una telefo­nata durissima dall’avvocato Dino Giaco­sa, sino a quel momento caro amico. Mi dispensò dal saluto comunicandomi che con quella intervista avevo rotto ogni rap­porto e che non intendeva più frequen­tarmi. Dino non era nuovo a reazioni così estreme. In precedenza avevo già conte­stato una mia intervista ad Angelo Pezza­na leader del F.U.O.R.I., fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano.
La grande diplomazia dell’avvocato Nene Algranati, per molti anni assessore all’urbanistica del comune di Cuneo, ri­uscì a  ricomporre i rapporti con Giacosa che tornarono all’origine. Dino, uomo integerrimo e noto par­tigiano, adorava essere intervistato. Lo chiamai più volte come ospite nel tele­giornale assecondando la sua vanità e le polemiche cessarono. Paolo Chiarenza, ancora pieno di vita­lità, continua a far politica con i Fratelli d’Italia, partito guidato dalla battagliera Giorgia Meloni.