GIULIA CAVALLI HA VISTO LE COMPAGNE MOLTO AL DI SOTTO DEI LORO POTENZIALI

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Lo stato interessante non le ha impedito di stare in panca ad assistere le tre giocatrici, coccolate anche dalla “riserva” Krisztina Nagy. Giulia Cavalli combatte anche da dietro le transenne, non si dà pace, cerca di spronare le sue compagne precipitate gradualmente nella disperazione.

“Non era facile, il risultato mi sembra giustissimo – dichiara Giulia – ma tutte e tre le ragazze hanno sicuramente giocato al di sotto delle loro aspettative, possono sicuramente dare di più”. Si capisce subito che appare complicato per lei imbastire un commento edulcorato, poi però prevale la sua coerenza nel dire sempre quello che pensa senza troppe deviazioni: “Le avversarie erano tutt’altro che scarse – afferma – però, sinceramente, mi aspettavo una prestazione un po’ più solida e positiva da parte delle mie compagne. È vero che si arriva da un periodo molto lungo di stop e con tante altre problematiche di contorno. Penso a Chiara Colantoni e ai suoi fastidi alla spalla trascinati da molto tempo che non le permettono di allenarsi in maniera assidua; insomma, da lei non si poteva pretendere la luna”.

Poi analizza il comportamento agonistico della nuova arrivata Katerina Toliou: “L’ho vista poco fiduciosa in sé stessa e fuori forma a livello generale; si vede che ha le potenzialità per giocare un buon tennistavolo però purtroppo non è riuscita a farle emergere. Si è trovata davanti Tan Weinling che contro le difese si sa esprimere al meglio; e poi pagava sicuramente l’emozione dell’esordio in una competizione italiana. Da lei mi aspettavo qualcosina in più. L’ho trovata molto fallosa e ha sbagliato tante palle facili che secondo me non rientrano nel suo standard. Però mi è stato riferito che anche lei ha avuto problemi alla spalla, e sicuramente avranno influito nella sua prestazione”.

Ed ora è il turno della franco-argentina Camilla: “Gara molto complessa anche per lei al cospetto di una Xiao fortissima a livello internazionale. Forse si è intestardita nel voler tenere il suo stesso ritmo: se giochi come piace a lei, non ti fa passare molte palline. E poi è alta, enorme fisicamente e tiene il campo molto bene sia di dritto, sia di rovescio. Alla distanza Cami ha fatto vedere delle belle cose riuscendo a conquistare punti spettacolari. Se ci avesse creduto di più sin dall’inizio sarebbe andata diversamente ma è entrata in partita un po’ tardi”.

Le ultime riflessioni sono rivolte nuovamente alla sua cara amica Chiara Colantoni: “Pensavo che sarebbe riuscita ad impostare meglio il suo gioco al cospetto della Monfardini. Per un set c’è riuscita molto bene, mentre nei restanti tre, solo a sprazzi. Mancandole la partita da tantissimo tempo ha fatto fatica ad impostare il suo gioco. Da una parte la capisco perché quando se hai certi automatismi che ti vengono naturali dopo tanti anni, li applichi senza neanche pensarci. Quando ti ritrovi davanti a cose che sapresti fare ma non ti riescono, diventa difficile trovare la fiducia. Purtroppo, l’ho vista spesso provare dei colpi alla ‘vorrei ma non riesco’. Quando non sei sicuro di quello che stai facendo il risultato diventa difficile da portare a casa”. Considerazione finale di Giulia Cavalli: “Mi auguro che sia stato uno scaldare i motori in vista della prossima partita contro la Bagnolese che incomincia ad essere importante”.