Giulietti (FNSI): “In Rai clima da regime. Foa trattato come amministratore delegato”

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Pubblichiamo un’intervista al presidente della Federazione nazionale della stampa italiana Beppe Giulietti pubblicata sul sito di Michele Santoro.

“In Rai stanno accadendo spettacoli da Prima Repubblica dove ciascun partito si schiera a favore del suo delegato. La Lega a favore del presidente Foa, i Cinque Stelle dalla parte dell’ad Salini”. Giuseppe Giulietti, presidente dell’FNSI, commenta le schermaglie tra Lega e Cinque Stelle in commissione Vigilanza Rai, dove Foa è stato duramente criticato dalle opposizioni e dai Cinque Stelle che lo hanno accusato di andare oltre le proprie competenze, di sconfinare, fino a parlare di “amministratore delegato ombra”.
Quasi ci fosse una diarchia Foa-Salini. “Non si sta rispettando nemmeno la legge Renzi, che pure era una brutta legge che aumentava il peso del governo nel controllo della Rai ma chiariva e dava tutti i poteri all’amministratore delegato Salini. E invece si è creata una struttura parallela attorno al presidente Foa in aperta violazione delle norme”, dice Giulietti intervistato da Servizio Pubblico. “Nei corridoi della Rai si parla di lui come amministratore delegato, una serie di dirigenti rispondono direttamente a lui che è stato eletto, peraltro, in maniera inedita, con due votazioni, e vietando l’accesso agli atti alle opposizioni, perché poi forse alla fine non è stato nemmeno veramente eletto. Ma questo teatrino va spaccato: l‘ad Salini ha tutti i poteri per farlo. Dica quel che vuole fare, che riforma intende portare avanti, porti le sue proposte in cda e chieda un voto, perché nessuno può costringerlo a fare cose che non condivide”.

“Nella tv pubblica si sta verificando una rottura profonda tra la politica della Lega e quella dei Cinque Stelle, peccato che la Rai non sia di loro proprietà. Citando Gramsci, è il sovversivismo delle classi dirigenti”, continua il presidente del sindacato dei giornalisti.

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“In Rai c’è la percezione che la Lega abbia l’80% dei voti, che possa fare quel che vuole nel Paese e in Parlamento, ma questo non corrisponde a un consenso che è stato acquisito alle urne” precisa Giulietti. “Sarebbe ora e tempo che si aprisse nel Parlamento una discussione per fare subito una nuova legge sulla Rai, anche se penso che non la vedremo. Finora il governo non ha fatto altro che tagli. Radio Radicale, il Manifesto, Avvenire stanno per morire.

E sull’operato del governo per la stampa: “Ho sentito fare affermazioni violente: parlare di prostituti, blog con elenchi di proscrizione dei giornalisti sgraditi, attaccare casi di coraggioso giornalismo di inchiesta e nemmeno una parola sui cronisti minacciati. Non mi piacevano i precedenti governi per le loro politiche altrettanto sbagliate in questo settore, ma mai mi sarei immaginato che ci potesse essere qualcosa di peggio. E invece è accaduto anche questo.

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Cosa succederà in Rai dopo le elezioni europee? “Sento dire nei corridoi, ‘dopo le elezioni controlleremo le percentuali e gli daremo una bella lezione. Forse è il momento di prendersi l’amministratore delegato e cacciare Salini, forse è meglio prendersi il Tg1′, il tutto con un linguaggio che ricorda i peggiori anni che abbiamo vissuto. È giunta l’ora che il presidente della Camera Fico faccia sentire la propria voce, lui che da presidente della vigilanza Rai fece una battaglia contro la riforma Renzi e disse che bisognava liberarla la Rai dal controllo dei governi e dei partiti. Ora ne ha la facoltà”                                                                        fonte https://www.articolo21.org/