Giulio Regeni, fiaccolate e la promessa di Fico “il 2020 l’anno della verità”

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Migliaia di persone hanno preso parte alla fiaccolata a Fiumecello, la città di Regeni. Presente anche il presidente della Camera, Roberto Fico: “Il 2020 anno della verità”.

Fiaccolata a Fiumecello (Udine) e in altre città d’Italia per ricordare Giulio Regeni nel quarto anniversario del suo rapimento, avvenuto a Il Cairo il 25 gennaio 2016. Al centro della piazza migliaia di candele hanno composto la parola verità, affinché si possa arrivare a capo del mistero legato alla tragica fine del giovane ricercatore dell’Università di Cambridge, recatosi in Egitto per una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani presso l’Università Americana de Il Cairo.

Giulio Regeni era sparito nel quinto anniversario delle proteste di Piazza Tahir. Le ultime notizie che si hanno di lui da vivo, sono alcuni messaggi scambiati nel pomeriggio del 25 gennaio 2016 con la fidanzata ucraina. Poi il vuoto. Il 3 febbraio, dopo 15 giorni, il corpo di Regeni è riapparso senza vita, gettato in un canale di una strada che collega Il Cairo con Alessandria. Il cadavere appariva brutalmente mutilato e l’autopsia stabilì la morte in seguito a tortura.

Presente alla fiaccolata la madre del ricercatore, Paola Deffendi, che chiede il ritiro dell’ambasciatore italiano.

“Chiedo che questa commissione d’inchiesta riesca a fare un ponte con tutta la parte politica -ha detto la Deffendi – perché se non c’è questo non possiamo raggiungere la verità e giustizia. In questi quattro anni abbiamo visto una carrellata di affari che continuano, e questi sono i cioccolatini e i fiori che portiamo all’Egitto.

Fico: 2020 l’anno della verità

A rappresentare le istituzioni, erano presenti il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico (M5S), e il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta, Erasmo Palazzotto (LeU).

Fico non ha dubbi sul fatto continuare a sperare e soprattutto a lavorare affinché si sblocchi l’inchiesta del giovane ricercatore italiano.

Mantenere una “memoria attiva e combattente, che riesca ad arrivare alla verità. Lo stato ci crede, non lasceremo niente di intentato finché non raggiungeremo la verità”, dice il presidente Fico ai giornalisti. “Riprendere la cooperazione giudiziaria perché oggi noi abbiamo 5 nomi nel registro degli indagati e agli atti della commissione d’inchiesta parlamentare. – prosegue – Adesso deve iniziare il processo per sequestro per queste cinque persone. Il 2020 dovrà essere l’anno di Giulio Regeni”.

Anche Palazzotto ritiene che “il dovrà essere l’anno della verità”. “Da rappresentante delle istituzioni – prosegue – devo chiedere scusa per quello che le istituzioni non sono ancora riuscite a fare”.