Giuseppe Guzzetti

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Grande mecenate, Presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri per innu­merevoli anni, è il padre delle Fondazioni bancarie. Il ruolo di questi Enti, la loro normati­va e soprattutto la difesa dell’autonomia dai vari assalti della politica sono stati i suoi cavalli di battaglia. Energico, deciso, ha sempre unito in sé competenza, one­stà ed abilità. Avendo fatto politica la sua esperienza lo faceva primeggiare sugli al­tri componenti l’Associazione delle Fon­dazioni e delle Casse di risparmio. Non c’è santo che tenga. La scuola di partito (eccellente quella democristiana) rima­ne ancora oggi un valore difficilmente superabile. Uomo dal forte carattere non
tollerava interruzioni o interventi super­ficiali nei consigli di amministrazione, che stroncava, a volte, senza tanti compli­menti.
Sono stato suo Vicepresidente e ho sempre ammirato, insieme al resto, la sua inesauribile capacità lavorativa. Quattro, cinque riunioni al giorno senza mai dare un segno di stanchezza. Non ha voluto, andandosene, nessuna presidenza onora­ria né incarichi, tanto amati da suoi colle­ghi di ogni parte d’Italia. Durante la relazione ufficiale ad una Giornata del risparmio, che si celebra
ogni anno a fine ottobre a Roma in pre­senza di un numero considerevole di au­torità, mi citò con ampi elogi per l’impe­gno a favore dell’educazione finanziaria. Ero nelle prime file e rimasi a bocca aperta. Né lui, né la sua fidata e bravissi­ma Linda Di Bartolomeo, direttore delle relazioni esterne di Acri, mi avevano av­visato. Sicuramente, è un dato di fatto da tutti riconosciuto, le Fondazioni bancarie gli devono tutto. Lui ha dedicato loro una intera vita.