Giustizia, Corti (Lega): “Dopo rivolta Bonafede chiarisca condizioni carcere Modena”

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“Ho presentato un’interrogzione al ministro della Giustizia perché renda nota la condizione nella quale versa il carcere di Modena, dopo la rivolta dello scorso marzo. Tutti ricordiamo il gravissimo tributo di vite umane tra i detenuti e i tantissimi feriti tra le forze dell’ordine: una pagina nera nella storia dei penitenziari del nostro Paese. Fu tragedia, ma molte furono le concause che ne amplificarono gli effetti negativi, quasi tutte riconducibili a carenze strutturali o a mancanze di direttive chiare e risolutive di competenza ministeriale. Bonafede speghi, dopo otto mesi, cosa è cambiato e quali iniziative intenda adottare il governo per garantire maggiore sicurezza e condizioni dignitose di lavoro agli agenti di Polizia Penitenziaria in servizio. Non solo infatti non è ancora stato chiarito come i detenuti dell’istituto penitenziario siano riusciti ad entrare in possesso di metadone e psicofarmaci in quantità tali da risultare letali, ma ad oggi ci risulta che la casa circondariale di Modena, nella quale sono già rientrati da agosto 116 detenuti, sia ancora sprovvista di una sala regia funzionante, di un sistema di antintrusione ed antiscavalcamento efficienti. Bonafede non si giri dall’altra parte; serve visione e strategia per amministrare la giustizia e i luoghi dove essa si sostanzia, servono risposte chiare per i lavoratori e per i cittadini”.

Così il senatore modenese della Lega Stefano Corti, firmatario del’interrogazione.