Gli affari non sono affari, in #Europa gli affari si fanno se si rispettano i #Diritti umani

0
69

l’#Ue ha approvato sanzioni contro esponenti del regime cinese per il genocidio degli uiguri.
Nella regione dello Xinjiang sono arrivati a 380 i centri di “rieducazione”, 880.000 bambini sono stati strappati ai genitori arrestati per motivi politici e il più agghiacciante dei dati: l’80% degli aborti, iniezioni intrauterine e sterilizzazioni, sono stati imposti con violenza alle donne uigure.
Nel contempo sono ben 80 le multinazionali europee e statunitensi che utilizzano il lavoro forzato degli #uiguri per produrre i nostri vestiti e i nostri computer.
Questi sono i numeri del genocidio più silenzioso della storia.
Un genocidio di cui siamo tutti complici per la riluttanza dei nostri governi a denunciarlo e per l’avidità delle nostre aziende che lo sfruttano per aumentare i profitti di ciò che commercializzano in #Europa.
Oggi l’ Unione Europea ha battuto un colpo imponendo, per la prima volta dagli episodi di Piazza Tienanmen, sanzioni agli esponenti del regime cinese direttamente implicati nell’operazione di pulizia etnica nello #Xinjiang.
Un altro segnale importante che arriva oggi da Bruxelles è l’applicazione di sanzioni contro undici alti ufficiali birmani coinvolti nel colpo di stato e nella repressione violenta dei manifestanti in #Myanmar.
È un primo passo ma non basta. Bisogna seguire l’esempio del parlamento canadese e di quello olandese, riconoscendo formalmente il genocidio ai danni degli uiguri. Da anni chiediamo anche l’istituzione di un sistema di controllo sulle importazioni che imponga maggiore responsabilità alle multinazionali che importano prodotti dalla #Cina.
Da oggi lo chiederemo con ancora più vigore perché i nostri consumi non possono contribuire allo sterminio culturale di una minoranza.