GLI UFFICI POSTALI SONO UN PRESIDIO DEL TERRITORIO

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Gli uffici postali minori sono salvi e resteranno un importante presidio anche nelle piccole realtà italiane! E’ questa una delle principali novità contenute nello schema di contratto di programma 2020-2024 sottoscritto tra il Ministero dello Sviluppo Economico e Poste italiane S.p.A., approvato oggi dalla VIII Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato. Una bella soddisfazione perché così è stata evitata a livello legislativo la chiusura di numerosi sportelli sul territorio, che potranno garantire quindi ai cittadini un servizio universale capillare, con attività di raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione delle comunicazioni postali. Un aspetto decisivo inserito nel contratto quinquennale, che entrerebbe a regime dal 1° gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2024 e che prevede un finanziamento statale di 262,4 milioni annui. Ma le novità sono tante e tra queste ad esempio: l’installazione di cassette postali di nuova generazione e di apparati idonei a semplificare le attività di consegna e spedizione. L’idea di fondo è quella di adeguarsi ad un mercato in continua evoluzione e che ha visto l’introduzione sempre più preponderante di nuove tecnologie informatiche e digitali. Con il nuovo schema di programma, infatti, Poste italiane si impegna ad adottare iniziative a sostegno della trasformazione digitale dei servizi, mettendo a disposizione dei cittadini soluzioni integrate per il recapito fisico/digitale. Un’attenzione particolare rivolta ai nativi digitali, senza lasciare nessuno indietro: si prevede, infatti, di agevolare l’inclusione degli utenti che vivono una situazione di divario digitale, così come di rendere maggiormente fruibili i servizi alle persone con disabilità o per quelle appartenenti alle categorie più deboli. Il contratto, inoltre, include una serie di compiti e obblighi che spettano a Poste italiane su cui sarà chiamata a vigilare l’AGCOM.

Mauro Coltorti