Glifosato, Bayer dovrà pagare 2,05 miliardi di dollari a una coppia di agricoltori

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Campaigners and activists met in Brussels (and other European cities Madrid, Rome, Berlin and Paris) today to launch a European Citizens’ Initiative (ECI) to ban glyphosate, reform the EU pesticide approval process, and set mandatory targets to reduce pesticide use in the EU. The goal is to collect at least one million signatures from Europeans and submit the petition before the Commission’s next move to renew, withdraw or extend the EU licence of glyphosate. Glyphosate – the most widely used weedkiller in Europe – is also known as Roundup, a Monsanto brand- name. In 2015, the World Health Organization (WHO) linked glyphosate to cancer. The European Chemicals Agency (ECHA) is currently working on a safety assessment.

Una giuria di Oakland, in California, ha deciso che Bayer dovrà sborsare 2,05 miliardi di dollari a favore di una coppia di agricoltori, Alva e Alberta Pilliod, che avrebbero contratto il cancro a seguito dell’uso trentennale del controverso erbicida Roundup prodotto dalla Monsanto, a sua volta acquisita da Bayer lo scorso giugno per 63 miliardi di dollari.

Si tratta della terza sconfitta consecutiva in un tribunale Usa per il colosso tedesco: «Dopo la terza sentenza – dice la portavoce della Coalizione stop glifosato, Maria Grazia Mammuccini – servono provvedimenti immediati per eliminare il glifosato da tutti i disciplinari finanziati con i Piani di sviluppo rurale. Stiamo assistendo ad un assurdo paradosso: mentre negli Stati Uniti i tribunali impongono a Monsanto di pagare i danni, da noi li si finanzia».

Dove non arrivano le norme, al momento ci pensa il mercato. In Italia, ricorda Mammuccini, le cose stanno già cambiando: protagonisti del sistema economico nazionale come Barilla e Coop hanno già iniziato a bandire il glifosato dalla loro linea di produzione. «Se hanno iniziato a farlo imprese come Coop e Barilla perché non dovrebbero farlo le istituzioni pubbliche? Occorre riaprire subito la discussione a livello europeo per rivedere le decisioni assunte due anni fa e bloccare l’uso di questa sostanza pericolosa prima che trascorrano i 5 anni di proroga all’uso del diserbante».

Nel mentre anche la società civile continua a farsi sentire: una Marcia Stop Pesticidi è in programma il 19 maggio a Treviso (Cison-Follina), Verona, Trento, Bolzano (Caldaro), Udine (Codroipo), promossa da un coordinamento di associazioni per dare uno stop al forte impiego di pesticidi in campi destinati alla coltivazione intensiva di vigneti e che si estende dalle aree rurali fino ai centri abitati.