Gori-DHL. Sui veleni in porto aveva ragione USB. Primo passo avanti ma ancora non basta

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Nelle ultime settimane sembra che le ditte di logistica in appalto alla Gori-DHL abbiano finalmente adottato e consegnato, dopo 17 anni, ai lavoratori che scaricano legnami provenienti dall’Africa tutti i DPI previsti dalla normativa. Essi sono parte integrante del sistema di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali necessari affinché i lavoratori svolgano le loro mansioni in totale sicurezza.
Sembra che oltre alla consegna dei DPI necessari abbiano finalmente deciso di adottare anche altre misure di sicurezza come ad esempio, quella di tenere i containers aperti per alcune ore prima di procedere allo scarico. Operazione che viene svolta anche a mano dagli stessi facchini.
Questa è un piccolo passo ma non certo una vittoria per chi in questi mesi ha avuto il coraggio di denunciare i problemi di sicurezza sui piazzali. Uno dei facchini è stato recentemente mandato a casa dalla cooperativa sembra su richiesta della stessa DHL che lo considera “non gradito”.
Quando si parla di sicurezza sui posti di lavoro è bene ribadire che le aziende sono sempre tenute, non solo ad acquistare i DPI e consegnarli al lavoratore, ma anche verificare che ci sia effettivo utilizzo al momento delle procedure e soprattutto che ci sia adeguata formazione. Su questo ultimo punto non sappiamo ancora se le varie aziende si sono messe in regola.
Questo piccolo passo avanti è la conferma palese di come per 17 anni la Gori-DHL e le sue ditte in appalto non abbiamo MAI rispettato le normative vigenti e abbiamo in questo modo esposto decine di facchini a sostanze pericolose e potenzialmente mortali (ad esempio la fosfina). Non è un caso che alcuni di loro si siano negli anni ammalati. Non è un caso che in queste settimane altri lavoratori o ex lavoratori abbiamo deciso di contattare il nostro sindacato per intraprendere il percorso sindacale.
Dopo aver inviato un esposto dettagliato alla Procura della Repubblica abbiamo iniziato ad organizzare alcune manifestazioni di fronte alle sedi DHL di tutta la Toscana. Che questa multinazionale non pensi di cavarsela con questo piccolo intervento. Oltretutto sarà necessario portare avanti un monitoraggio attento e continuativo per evitare che la consegna dei DPI sia solo un temporanea in un momento in cui l’esposizione mediatica è più alta.