Governo: Bersani, bene il rinnovamento, aiuterà il ripensamento

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Sintesi dell’intervista di Pier Luigi Bersani a Radio radicale

Sono soddisfatto per Speranza ministro, ma anche per lo sforzo di rinnovamento che si vede, sia di persone che di generazioni. Bisogna dare atto di questo sia ai 5 Stelle che al Pd che ad Articolo Uno-LeU. Può essere – almeno io ci spero – che il rinnovamento aiuti anche il ripensamento, che è il problema serio di questo governo. E cioè una correzione delle politiche sia dell’ultimo governo ma sia qualcosina anche di quelli del centrosinistra degli ultimi anni, in modo da riprendere il contatto con la vita comune e le persone normali. Il governo deve giocare questa carta, farsi capire e con due o tre cose, senza grandi proclami, dare il segno di un cambiamento di rotta. Sto parlando di lavoro, di fisco, di welfare e sanità, di immigrazione. Bastano due o tre cose: tornare sui licenziamenti collettivi, salario minimo ma rafforzando la contrattazione, pensare ai 600mila immigrati anonimi che girano nelle città prima che a quelli che arrivano con le barche e sono solo qualche migliaio, perché tra questi c’è il buono e l’ottimo – badanti e braccianti – ma anche il pessimo, la mafia nigeriana, e non possiamo metterli nello stesso mucchio. Fisco: abbassa re le tasse sul lavoro finanziandole nell’unico modo in cui si può fare, cioè con la progressività fiscale e la lotta all’evasione e finendola con i forfait e le illusioni della flat tax.