Governo: Prodi, ‘niente rimpasti e sì a Mes con o senza riforma’

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“Il Mes per la sanità va preso, con o senza riforma”. Lo dice in un’intervista a Repubblica Romano Prodi, che, sulla possibilità che la riforma non passi a causa di Forza Italia e M5S afferma che “mi sembrano giochi politici, tattiche senza un vero contenuto, che non capisco”. Quanto all’ipotesi di rimpasto di governo, l’ex premier e presidente della Commissione europea avverte che “con i rimpasti si sa come si comincia, ma non si sa come si finisce. E se non viene presentata un’alternativa di governo, lo si sa ancora meno. Un tempo i rimpasti si facevano perché un partito o una grande corrente (i dorotei, i fanfaniani) mettevano in discussione la linea di governo. Oppure perché un ministro finiva sotto accusa. Sinceramente, non vedo chiare proposte alternative. Chi vuole il rimpasto? Qual è la linea? In realtà, dai partiti sento solo dei borbottii. Attenti però che i borbottii non diventino una voce forte e poi un urlo che può trasformarsi in agonia”.

“Il Paese non può permettersi una crisi di governo oggi – prosegue Prodi – C’è Next Generation Ue, un progetto di enormi dimensioni e di drammatica urgenza. Una crisi politica in questo momento non è immaginabile. Anche Ursula von der Leyen pochi giorni fa ha ricordato: ‘Aspettiamo dall’Italia le riforme e le decisioni per lo sviluppo’. Una frase che riflette i timori che ci sono tra i funzionari di Bruxelles nei confronti dell’Italia. L’Europa verificherà e controllerà come vengono spesi i soldi dei suoi cittadini. Perciò chiede progetti seri e concreti. E noi, così come aspettiamo il vaccino per dare speranza all’Italia ammalata, abbiamo bisogno di un vaccino anche per l’economia: un grande piano che dia all’Italia un traguardo per uscire dalla crisi “.

“Tutti i partiti hanno una crescente difficoltà nell’intermediare il rapporto fra cittadini e governo – dice ancora l’ex presidente del Consiglio -. Non si riuniscono nemmeno più. Fingono di avere un ring, ma non ci saltano sopra. Le forze politiche aiutino il governo, o lo incalzino. In un momento complesso come questo i partiti, se non hanno una linea comprensibile, capita dal Paese fanno danno solo a se stessi. Bisogna evitare che ogni regione e ogni ministro presenti la propria autostrada, il proprio acquario o la propria fiera. Servono invece pochi grandi progetti con un’unica strategia