Gran parte degli attentatori islamisti viene da esperienze criminali ma questo non diventa tema di dibattito

0
69
saviano
saviano

Hanno un passato da pusher e sembra che la cosa sia una pura casualità. Passano da esperienze di criminalità organizzata a esperienze di prassi terrorista senza modificare i propri comportamenti, sfruttano l’esperienza criminale per continuare a spacciare e riciclare danaro allo scopo di sostenersi e per continuare ad approvvigionarsi di armi, prima usate nei conflitti tra bande ora negli attentati. Tutto questo incredibilmente risulta secondario nel dibattito internazionale sulle stragi. Come mai?”

Scrissi queste righe nel 2016. E ancora oggi, dopo Charlie Hebdo, dopo il Bataclan, dopo Samuel Paty e oggi dopo Nizza, ci si ostina a rubricare certi avvenimenti come il frutto della dottrina fondamentalista, emanazione diretta dell’Islam. Manca la visione d’insieme, una reale visione d’insieme: la biografia della vittima è complementare a quella del carnefice, in un circolo vizioso che esclude la realtà esterna.

Il fallimento si è realizzato quando le nuove generazioni cresciute ai margini dell’Europa, pur essendo cittadini, hanno preso coscienza del disinteresse di fondo per i loro destini da parte delle società che li ospitavano. Ci sarà tempo per inquadrare quanto accade sul piano culturale e religioso, adesso è il caso di essere pragmatici, possibilmente uniti. È il caso di ragionare per individuare soluzioni di buon senso, isolando chi indica strade che già abbiamo battuto, con enorme danno per tutti.