Gruppo Ubi, emergenza organici al Sud, la rete al collasso

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“Così come richiamato nella piattaforma per il rinnovo del ccnl il Mezzogiorno richiede che si rivolga una attenzione particolare ai temi dell’occupazione e dei presidi territoriali”, è quanto si legge in un comunicato dei coordinamenti di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uil e Uilca del Gruppo Ubi.

“In contrasto con le rivendicazioni di parte sindacale, il numero delle lavoratrici e dei lavoratori di UBI Banca che operano nella MAT Sud, in base ai dati forniti dall’azienda, si è ridotto dal 31.12.2018 a fine giugno 2019 in misura percentualmente più rilevante rispetto a quanto registrato in altri ambiti territoriali (-2,52%; il dato complessivo è pari a -0,80%)”, segnala il comunicato.

“Il gravissimo sottodimensionamento degli organici della rete al Sud – proseguono le organizzazioni sindacali – sta determinando condizioni di lavoro estremamente critiche per il personale che si trova, oltretutto, a dover far fronte anche alle quotidiane rimostranze della clientela che lamenta di non ricevere più servizi e risposte in tempi congrui. La mancanza di un numero adeguato di nuovi inserimenti volti a compensare, seppur parzialmente, le decine e decine di uscite avvenute negli ultimi sei mesi, ha l’effetto di riversare sulle unità produttive della rete del Sud molteplici criticità che chi ha alte responsabilità nel Gruppo sembra non vedere né sentire”.

“La conseguenza di questa annosa situazione – continua il comunicato – è testimoniata dagli oltre 500 trasferimenti operati negli ultimi 6/7 mesi nei territori del Sud: trasferimenti che hanno “tappato” falle nell’unità produttiva di destinazione per aprirne altre nelle unità da cui provenivano le persone coinvolte (il classico “giochino” della coperta corta). Non basta. Alla faccia del Nuovo Assetto Distributivo che prevede una ben precisa organizzazione del lavoro in tutta UBI Banca, nella MAT Sud assistiamo al proliferare dell’escamotage del Responsabile di filiale ad interim su più unità produttive, ai Responsabili (di filiali con volumi anche consistenti) che devono gestire portafogli Small business o Premium o Privati, a gestori perennemente impegnati alla cassa, e alla decisione aziendale di utilizzare in qualità di nucleo sostituzioni i colleghi operativi delle filiali che al pomeriggio non offrono servizio di sportello.

“Ma possibile – chiedono i sindacati – che chi ha la Responsabilità commerciale della MAT Sud non si renda conto che a essere minata è anche la capacità produttiva della rete? La situazione appena descritta non potrà che peggiorare con l’approssimarsi del periodo in cui si intensificherà la fruizione delle ferie estive e in particolare nel mese di agosto, aggravando ulteriormente la condizione di stress lavorativo per i colleghi, con ripercussioni anche per l’immagine della banca”.

“Invitiamo il Gruppo UBI (se vuole “Fare Banca per bene”) a una presa di coscienza rispetto alle criticità fin qui denunciate, presa di coscienza alla quale dovrà tempestivamente seguire una adeguata politica di assunzioni nei territori del Sud”, concludono le organizzazioni sindacali.