Gualtieri: Abbassare le tasse grazie all’Europa si può

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”Questa non è una gara di velocità, perché se si legge il programma francese c’è scritto che il Recovery plan lo presenteranno a gennaio. Detto questo, sì, certo, anche noi vogliamo partire prima dei tempi previsti per avere già in autunno, tra pochi giorni, le linee generali del piano che approveremo. A ottobre, poi, avremo un piano, con un’impostazione per così dire alla francese, che sottoporremo informalmente alla Commissione europea. Per essere prontissimi dal primo giorno utile in cui il programma formalmente partirà. É questo che stiamo facendo e lo stiamo facendo insieme anche alla nostra manovra di Bilancio. Siamo il paese, in Europa, che ha più risorse di tutti.

In qualche modo abbiamo risorse anche superiori alla Francia. E posso dire che il nostro piano sarà ampio e articolato e sufficientemente ambizioso per far fare al nostro paese quel salto di qualità che il paese può fare e che per troppo tempo non ha fatto: avremo uno schema analogo a quello francese”. Lo sottolinea il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in un’intervista a Il Foglio.

“Vogliamo focalizzarci su tre punti in particolare: l’innovazione, la sostenibilità ambientale e la coesione sociale e territoriale -aggiunge Gualtieri-. Intorno a questo non faremo una somma di singoli micro progetti, che disperdano queste risorse in mille rivoli, ma cercheremo di concentrarli in alcuni grandi progetti, che abbiano la capacità di generare maggiore Pil e di creare maggiore occupazione.

E se si faranno gli investimenti giusti, quelli che vanno a toccare alcuni dei problemi strutturali che questo paese ha accumulato da troppo tempo, l’impatto economico soprattutto di medio periodo può essere straordinario”. “Possiamo innescare un ciclo di crescita, di trasformazione e anche di ricucitura di questo paese, che in questi anni con l’altra crisi economica, con le sfide della globalizzazione, si è un po slabbrato, fratturato -prosegue-. L’Italia, è vero, è il paese dei cantieri che non si concludono, che non si aprono, dei ritardi, delle lungaggini, però è anche il paese che quando decide di darsi un compito chiaro porta a casa il risultato. Alla fine l’Expo si è fatto ed è stato un successo. Il ponte di Genova è stato completato nei tempi previsti. E c’è un aspetto importante e positivo nel modo in cui funziona questo Recovery fund: cioè i soldi saranno anticipati dai singoli paesi e se l’obiettivo non è stato raggiunto i fondi europei non arrivano. E io penso che tutto il paese nei prossimi mesi sarà lì a dire: mi raccomando, bisogna rispettare la scadenza”.

”In concreto -aggiunge- possiamo portare la banda larga in tutte le case e in tutte le imprese. Possiamo rendere le scuole più moderne e più belle, energicamente efficienti. Possiamo aiutare le imprese a innovare. Possiamo portare il livello dei bambini che vanno agli asili nido al livello dei paesi del nord Europa e finalmente superare limiti e arretratezza. Possiamo sostenere il diritto allo studio e far andare più persone all’università.

Possiamo fare dei grandi progetti su un’economia circolare, sull’idrogeno e aiutare il nostro tessuto produttivo straordinario. Se ci diamo degli obiettivi visibili e misurabili collettivamente, io penso che questo paese davvero ce la può fare. É questo lo spirito, di intrapresa collettiva, che dobbiamo dare a questo piano“.