Ho letto un interessante articolo di Sergio Rizzo su Repubblica

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Ha ricostruito il recente passato della macchina amministrativa di Roma Capitale, una storia segnata da grandi inchieste come Mafia Capitale. Un articolo che consente una riflessione attenta sul cambiamento della pubblica amministrazione in Italia.

Posso parlare della mia esperienza diretta.

Oggi la macchina amministrativa di Roma Capitale è radicalmente diversa rispetto a quella che ci fu consegnata nel 2016. Le norme anticorruzione e le principali regole di trasparenza guidano l’azione del Campidoglio. Tantissimi sono i dirigenti, funzionari e dipendenti che hanno ritrovato motivazioni, sono stati valorizzati dall’attuale Amministrazione e stanno dando un grande contributo per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini. Un percorso lungo e tortuoso, va detto. Ma finalmente abbiamo invertito rotta.

L’articolo di Repubblica propone interessanti spunti di analisi, ma può apparire ingeneroso – soprattutto nei confronti di tanti seri e onesti lavoratori – quando per esempio sottolinea che “tutto sia rimasto uguale”.

Tanto è cambiato. Partirei dalle procedure di gara, che abbiamo reimpostato pretendendo la massima trasparenza.
Va precisato poi che nonostante dal 2016 al 2019 la legge sugli appalti sia cambiata per ben tre volte, scontiamo tempi più lunghi rispetto al passato. È proprio per questo che ora siamo in grado di chiedere al legislatore di avere procedure più snelle ma che riescano comunque a soddisfare i requisiti di correttezza e imparzialità.

Molti dirigenti e funzionari oggi in carica hanno contribuito a risollevare la macchina amministrativa senza mai restare aggrappati a posizioni di rendita, anche grazie a meccanismi di rotazione modulati proprio in nome della trasparenza. Ciò non significa che siano mancate le criticità, ma non vanno dimenticati i miglioramenti. Va resa giustizia ai cittadini che oggi possono guardare all’istituzione capitolina con una maggior dose di fiducia.

Il lavoro dei dipendenti comunali è stato riorganizzato e l’organico rafforzato. Miglioramenti resi possibili dallo sblocco del turn over, paralizzato da quasi un decennio, tramite circa 5mila assunzioni nei vari settori. Questo ricambio ha dato nuova linfa vitale agli uffici, ha portato motivazione e coinvolgimento, anche grazie alla firma di due contratti del personale dipendente e a una nuova stagione di relazioni sindacali.

Inoltre per la prima volta Roma Capitale dispone di una Scuola di Formazione aperta alla città, in grado di fornire a dipendenti e dirigenti strumenti aggiornati alle rapide trasformazioni sociali e giuridiche. È in via di approvazione un nuovo “Regolamento incentivi” che attribuisce un riconoscimento economico ai lavoratori che portano a termine, rapidamente e in piena trasparenza, le procedure di gara per opere e progetti. Abbiamo assunto tutti i vincitori del cosiddetto “Concorsone” del 2010 e abbiamo già annunciato un nuovo maxi-concorso per dipendenti e dirigenti: quando sarà approvato e pubblicato consentirà a tanti giovani di rafforzare l’organico degli uffici comunali secondo un’analisi effettiva dei fabbisogni.

La rigenerazione della macchina amministrativa fu riconosciuta, già due anni fa, dall’Anac diretta da Raffaele Cantone che rimarcava “misure efficaci” in materia di anticorruzione, evidenziando “il percorso virtuoso attivato”. Certamente passi in avanti ne sono stati fatti: lo stesso Rizzo cita l’attenta radiografia prodotta da Cantone tra 2012 e 2014, in cui si rivelava invece “la sistematica e diffusa violazione delle norme”.

È chiaro che c’è ancora molto da fare. Ma è altrettanto chiaro che abbiamo invertito la rotta e che i risultati ottenuti ci incoraggiano ad andare avanti nell’interesse dei cittadini.