I 100 anni dell’Autostrada dei Laghi, la prima a pagamento nel mondo

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100 anni fa nasceva sulla carta, per un’idea dell’ingegnere Piero Puricelli, l’Autostrada dei Laghi. Era il 21 settembre del 1919 e serviva a unire Milano a Como e Varese e alle zone turistiche del lago Maggiore.
Il primo tratto tra Milano e Varese sarebbe stato inaugurato a Lainate 5 anni dopo, nel 1924. Da quel momento furono poste le fondamenta della prima autostrada a pedaggio in Italia.
Meno di un anno dopo, il 28 giugno 1925, aprì il tratto da Lainate a Como (attualmente classificato come A9), per una lunghezza di 24 chilometri e un costo di 57 milioni. E sempre nel 1925 fu realizzato il tratto Gallarate-Sesto Calende (11 chilometri), classificato ora come A8/A26.
La prima autostrada italiana era stata concepita come “via per sole automobili” riservata al traffico veloce (niente carri, carrozze, biciclette o pedoni) e con il pagamento di un pedaggio per coprire le spese di costruzione e di gestione. Nel 1923 circolavano complessivamente sulle strade italiane 84.687 autoveicoli, di cui 57 mila automobili, 25 mila autocarri e 2.685 autobus. I lavori per la Milano-Varese costarono 90 milioni di lire e, nei calcoli preventivi, si era contato su un transito giornaliero di 1000 auto. La cifra venne raggiunta e raddoppiata nel 1938.
219 manufatti in cemento; 2 milioni di m³ di terra movimentati; 5 betoniere statunitensi per il confezionamento e la stesura del calcestruzzo e 4.000 operai mediamente impiegati ogni giorno. Sono i numeri dell’Autostrada dei Laghi, che fu preceduta, sia come progettazione che come apertura al traffico, solo dalla Long Island Motor Parkway e la Bronx River Parkway nello Stato di New York e l’AVUS nella periferia di Berlino. Va detto però che il Congresso Mondiale della Strada nel 1926 riconobbe all’Autolaghi di essere, almeno concettualmente, la prima al mondo per il suo obiettivo di “unire due o più destinazioni nella maniera più rapida possibile”.
La lunghezza complessiva dell’autostrada, che restava aperta dalle 6 alle 24, era di 85 kilometri con 17 caselli e il pedaggio da Milano a Gallarate, per una piccola autovettura, costava 7 lire e saliva a 12 se si voleva raggiungere Varese. Al casello l’automobilista comunicava la propria destinazione, pagava e riceveva il biglietto necessario all’uscita: il prologo della futura obliterazione, che oggi è oramai frequentemente superata dalle tessere bancomat e dal telepass. Solo negli anni 70 furono fatti i primi ampliamenti, separando anche la carreggiata, fino a quel momento unica per entrambi i sensi di marcia.
Il 24 dicembre 1968 venne aperto al traffico il tronco da Como a Monte Olimpino nel solo senso di marcia verso Como e il tratto Como-Chiasso con la nuova dogana di Brogeda fu completato e aperto al traffico il primo dicembre del 1971.

Oggi l’autostrada dei Laghi è classificata come A8, che collega Milano a Varese con un percorso di 42,6 km, A9 che da Lainate (MI) porta a Como e a Chiasso con un percorso di 32,4 km e A8/A26, conosciuta come diramazione Gallarate-Gattico (23,2 km)