I 45 anni da single di Angelina Jolie tra set e impegno umanitario

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Per i suoi 44 anni Angelina Jolie si era regalata la copertina di Harper’s Bazaar, dove compariva nuda, coperta solo da un velo trasparente, in mostra le cicatrici del corpo e dell’anima. Un modo per dire al mondo “Adesso, io sto bene”, dopo il divorzio travagliato da Brad Pitt e dopo le operazioni, una duplice mastectomia e ovariectomia, cui si era sottoposta quando aveva scoperto di avere un alto rischio di sviluppare un cancro al seno e alle ovaie dopo la morte della madre (a 56 anni), della nonna e della zia per queste patologie. Quest’anno il compleanno è arrivato durante la pandemia di coronavirus e l’attrice è stata una delle prime a schierarsi dalla parte dei bambini, le vittime ‘silenziose’ del Covid-19, non per i danni diretti della malattia ma per la loro vulnerabilità messa a nudo dalla crisi e dalle “crepe del sistema” per le quali – dice – è adesso il momento di indignarsi. La Jolie non è nuova all’attenzione per i più piccoli, anche nella sua veste di ambasciatrice dell’Unhcr, ma in questa circostanza ritiene vada sottolineata in particolare l’estrema condizione di debolezza in cui la società lascia i bambini, quelli che vivono le difficoltà maggiori, che non hanno accesso al cibo per esempio e per cui andare a scuola vuol dire anche poter ricevere un pasto completo. O quelli che subiscono abusi nell’ambiente domestico, ai quali la scuola offre un’opportunità di salvezza. Nata a Los Angeles, ha origini slovacche e tedesche (per parte di padre), francesi, canadesi per parte di madre. Un cocktail che spiega gli inconfondibili tratti del suo viso. Con il padre ha sempre avuto rapporti difficili nonostante abbiano recitato insieme più volte, a cominciare dal set del debutto, quando lei aveva appena sette anni. Modella e ragazza copertina in America e in Europa, Angelina Jolie ha sempre avuto un rapporto privilegiato con il nostro Paese. Una delle sue prime apparizioni in video è nella clip di “Alta marea” (cantata da Antonello Venditti), per la regia di Stefano Salvati.