I BAMBINI DI BIBBIANO

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La magistratura dirà cosa succedeva a Bibbiano e pronuncerà il suo giudizio condannando chi ha malversato sulla pelle di bambini e bambine e su quella dei loro genitori.
Hanno certamente subìto traumi orrendi quei bambini e quelle bambine e oggi ci sarebbe bisogno innanzitutto di rispetto e di aiuto a quelle famiglie perché, uscite dall’incubo, possano recuperare serenità di vita.
Purtroppo, lo stiamo constatando giorno per giorno, la vicenda di Bibbiano è diventata strumento di lotta politica condotta senza ritegno e con una ostentazione che colpisce.
Durante il dibattito sulla fiducia al Governo Conte bis, nell’aula del Senato, una esagitata Lucia Borgonzoni, senatrice della Lega e candidata alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, si è tolta la giacca mostrando una maglietta con la scritta “parliamo di Bibbiano”, con quale pertinenza rispetto alla discussione in corso è domanda senza risposta.
Ieri, nel raduno di Pontida, il fu Ministro dell’Interno Salvini – quello che bacia Crocifissi e invoca il cuore immacolato di Maria – ha preso in braccio una bambina e l’ha mostrata, a mo’ di trofeo, alla folla plaudente come “una bambina di Bibbiano che ha ritrovato la sua mamma”.
Che sensibilità “da papà”, come direbbe il fu Ministro.

“Chi scandalizza uno solo di questi piccoli, è molto meglio che gli venga messa una macina da asino al collo e sia gettato nel mare”.
(Vangelo secondo Marco).