I Comuni in dissesto non riescono ad assumere il personale necessario

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Individuare soluzioni concrete e urgenti, sia di carattere interpretativo che, eventualmente normativo, per garantire l’acquisizione delle professionalità indispensabili necessarie alla continuità dell’azione amministrativa dei Comuni e delle Province sottoposti ai controlli sulla compatibilità finanziaria delle assunzioni di personale da parte della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali. Queste in sintesi le richieste che il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra, e il direttore generale dell’Upi, Piero Antonelli, hanno esplicitato in una lettera inviata ai sottosegretari all’Interno, Stefano Candiani e Carlo Sibilia. Nella missiva hanno chiesto un incontro ad hoc per esaminare la delicata situazione di emergenza che riguarda gli enti locali in squilibrio finanziario. Emergenza causata dall’impossibilità di assumere nuovo personale a fronte del picco di cessazioni dal servizio che si raggiungerà nel prossimo anno, sia per i pensionamenti ordinari che per quelli legati all’adesione alla ‘cd quota 100’.

“Il numero di Comuni e Province in squilibrio finanziario è in continuo aumento: attualmente sono più di 300 le amministrazioni che hanno avviato procedure di riequilibrio pluriennale o dichiarazione dello stato di dissesto – scrivono Nicotra e Antonelli – In moltissime occasioni l’accertamento delle condizioni di squilibrio è segnato da una fase di transizione commissariale, e gli amministratori che subentrano a seguito di elezioni si trovano a gestire la macchina amministrativa e i servizi ai cittadini nello stretto recinto dei piani di riequilibrio o delle ipotesi di bilancio riequilibrato: molti Sindaci che hanno assunto la carica negli Enti in questione ci hanno segnalato le mille problematicità che ciò comporta, e la grande difficoltà nel trovare il punto di equilibrio tra garanzia dei servizi e risanamento dei conti. A ciò si aggiunga la scarsa attrattività degli Enti in riequilibrio, che favorisce flussi di mobilità verso altri Enti soprattutto per le posizioni di responsabilità e rende difficile individuare soluzioni organizzative degli uffici nell’ambito delle gestioni associate. A fronte della convergenza di questi fattori – prosegue la lettera – in molti casi si determina l’impossibilità di assumere anche il personale “infungibile”, come, a titolo esemplificativo, il responsabile dei servizi finanziari, che deve approvare il piano di riequilibrio o l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato e monitorarne lo stato di attuazione, interloquendo con la Corte dei Conti e il Ministero dell’interno… Per le ragioni riportate – concludono gli autori della missiva – è improcrastinabile l’individuazione di soluzioni concrete ed urgenti, sia di carattere interpretativo che, eventualmente, normativo, utili a garantire l’acquisizione delle professionalità indispensabili per la continuità dell’azione amministrativa agli Enti sottoposti ai controlli della Cosfel”.