I COSTRUTTORI

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Il parlamento italiano è da sempre farcito di voltagabbana e transfughi di ogni risma, sarebbe davvero il colmo se non ne saltassero fuori una ventina oggi in modo da permettere a Giuseppe Conte di andare avanti. Siamo di fronte ad una di quelle rare occasioni della storia in cui la nascita di un gruppo di “costruttori” in parlamento avrebbe senso e dignità. Una crisi politica nel bel mezzo di una pandemia devastante è davvero la dimostrazione che al peggio non vi è mai fine. Verso il gruppo dei “costruttori” potrebbero confluire senatori mossi dal nobile intento di soccorrere il paese in momento così drammatico. Ma inutile farsi illusioni. C’è da aspettarsi anche “costruttori” mossi da urgenze ben più veniali. Tipo tenersi lo scranno sotto le natiche ed intascarsi il fiume di soldi che gli resta da qui a fine legislatura. Costruttori più che altro di un grasso conto in banca e pure di una villetta al mare. Del resto grazie allo storico taglio dei parlamentari, la probabilità che questi “costruttori” rivengano eletti è molto inferiore allo zero. Ma bisognerà essere di bocca buona. Lo impongono le tragiche circostanze. Vedremo se tra i “costruttori” confluiranno i transfughi del Movimento che per ragioni politiche derimenti e impellenti tra cui intascarsi lo stipendio pieno hanno alzato i tacchi. Vedremo se tra i “costruttori” confluiranno i transfughi del Pd che hanno seguito Renzi nella sua mossa del cavolo. Onorevoli si far per dire, ma perlomeno eletti coi voti di questa maggioranza. Si spera almeno che ai “costruttori” non aderiscano personaggi troppo indigeribili. Anche le bocche buone hanno un limite di sopportazione. Il valzer dei transfughi è già iniziato e non resta che attenderne l’epilogo. I “costruttori” avranno l’opportunità di arricchire il loro asfittico curriculum parlamentare con un notevole traguardo, la fine politica di Renzi e dei suoi amichetti. Se infatti Conte dovesse riuscire a formare un terzo governo, un Renzi rilegato all’opposizione scomparirebbe dai radar e questa volta in maniera permanente. L’azzardo di una crisi al buio in piena pandemia è davvero troppo anche per gli standard politici nostrani. E così Giuseppe Conte farebbe fare a Renzi la stessa fine dell’altro Matteo, una doppietta da fuoriclasse a cui essergli eternamente grati. Vedremo dunque se questa travagliata legislatura proseguirà. In attesa dei “costruttori”, la maggioranza si è ricompattata attorno al premier. C’è una devastante crisi sanitaria da cui uscire. Ci sono macerie economiche e sociali da trasformare in una epocale occasione di rilancio grazie al Recovery. C’è da tenere lontani dai palazzi gli amichetti di Trump che non vedono l’ora di farci irruzione e bivaccare. C’è un paese oppresso dalle solite logiche e dalle solite caste da riformare. E solo un governo guidato da Giuseppe Conte può tentare l’impresa.                                                                         di

Tommaso Merlo