I DRAGHI NON ESISTONO

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Ieri primo DPCM a firma Draghi.
Ma come, non si era detto basta DPCM con il nuovo premier.
Andiamo poi a leggerlo e scopriamo che i contenuti sono in piena continuità con quelli di Conte.
Ma come, doveva stravolgerli e ribaltare tutto come un calzino.
Nel frattempo, in conferenza stampa, di Draghi non si vede nemmeno l’ombra.
Con buona pace di chi prima ci metteva sempre la faccia.
Se questo è il suo biglietto da visita non è per nulla un buon inizio.
Dal Fatto Quotidiano:
Non so voi, ma io sono seriamente preoccupato per l’emerito Sabino Cassese, scomparso dai radar da alcuni giorni: più o meno da quando, dopo l’annuncio “Mai più Dpcm, solo decreti”, si è saputo che Draghi stava per firmare il primo Dpcm, che conferma e anzi inasprisce l’ultimo di Conte.
Sappiamo bene quali atroci sintomi provochi ciascun Dpcm al fisico del pur arzillo Cassese: arrossamenti cutanei, orticarie, eczemi, bolle, piaghe da decubito. Tant’è che si sospettava che quel diavolo di Conte ne sfornasse a getto continuo per farlo soffrire.
“Basta Dpcm, ci vogliono i decreti legge!”, tuonava l’Emerito, dimentico del fatto che i decreti vengono convertiti in legge dal Parlamento dopo 50-60 giorni, quando in tempi di pandemia sono già stati superati da altri tre o quattro.
“Chi ha scritto i Dpcm andrebbe mandato alla colonia penale, servirebbe la Siberia”, si accalorava. “Conte abusa dei Dpcm, siamo vicini all’usurpazione dei poteri, prima o poi interverrà la Consulta”, si spettinava tutto.
Poi in effetti la Consulta è intervenuta, per ben due volte, ma per dare ragione a Conte che aveva impugnato una legge regionale della Val d’Aosta in controtendenza con le sue misure anti-Covid.
L’Emerito, prima di sparire nel nulla, ha commentato le due sentenze sul Corriere. Ma, siccome davano ragione a Conte, si è prodotto in un triplo salto mortale carpiato con avvitamento: “Più che la regione, è stato bocciato il governo stesso”. Che ha, sì, visto accolto il suo ricorso, ma “aveva imboccato la strada sbagliata, nonostante fosse stato messo sull’avviso” (ovviamente da lui).
Quindi è ufficiale: quando la Consulta dà ragione a Conte, Conte ha torto.
Ora però il governo Draghi – buono per definizione perché non è presieduto da Conte e recluta protégé di Cassese come se piovesse (da Mattarella jr. alla Cartabia) – ha un’ottima occasione per rimediare.
Come? “Condividendo dati e valutazioni con la conferenza Stato-regioni, preparando insieme le decisioni e monitorando congiuntamente la loro esecuzione”.
Proprio come faceva Conte all’insaputa di Cassese.
Peccato solo per quel Dpcm di Draghi, pressoché identico a quelli di Conte, anche se ora il premier lo firma ma finge che non sia roba sua: si chiamano Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, ma lui li fa illustrare da Speranza (manco fossero dei DpcS) e Gelmini (DpcG).
E purtroppo, proprio quando servirebbe un Cassese con la consueta grinta per avviare anche Draghi alla colonia penale anzi in Siberia per abuso e usurpazione di poteri, l’Emerito scompare.
Si chiami dunque Chi l’ha visto?, si mobiliti il soccorso alpino, si sciolgano i cani da valanga.
O almeno un altro generale degli Alpini.