I Governi sono frutto di equilibri politici

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scotto

Anche sulle postazioni.
Non è uno scandalo.
E’ sempre stato così.
Gli incarichi esecutivi delineano d’altra parte la direzione di marcia di un paese.
E i protagonisti che interpretano una stagione di riforme e di scelte politiche.
Salvini era ( lo è ancora oggi, incredibilmente ) vicepremier e Ministro dell’Interno.
Nessuno può dire che sommava le due cariche solo per un fatto di poltrone.
Nemmeno lui.
Rappresentava una forza politica forte dei numeri ed un’idea ( regressiva ) di paese.
Dunque, eviterei di trasformare questa discussione drammatica in queste ore in una semplice partita a poker sul potere.
Il tema è un altro: su che cosa si compone un nuovo Governo, su quale linea politica, su quale idea di paese.

1. Il Governo non può nascere per paura di Salvini. Nasce per dare una nuova chance alla legislatura cambiando il segno delle politiche fatte fin qui, a partire dallo scambio pericoloso sul piano democratico tra diritti e sicurezza.
2. Il Governo ha una vita lunga se ha un programma omogeneo non la sommatoria di due liste della spesa originata dalle promesse elettorali. Gli esecutivi non si reggono sui contratti privatistici, ma sulla consapevolezza di una missione comune presentata davanti al paese in maniera trasparente.
3. Il Governo funziona se sa dove portare il paese. Innanzitutto, fuori dall’austerità espansiva, riaprendo una partita in Europa che chiuda l’epoca della riduzione del welfare, che difenda un modello sociale che ha garantito un lungo dopoguerra di prosperità e di democrazia.
4. Il Governo ha un senso se riacchiappa la questione sociale, mette alle spalle un decennio di privatizzazioni dei servizi, di crescita delle diseguaglianze e di precarizzazione del lavoro. E’ il contributo principale che può e deve dare la sinistra a questa fase nuova.
5. Il Governo diventa costituente se chiude l’illusione dell’uomo solo al comando: ogni voto è uguale all’altro. E, dunque, una legge proporzionale per fermare definitivamente avventure autoritarie.

La novità di un Patto tra centrosinistra e Cinque Stelle sta nella qualità della Svolta.
Una parola che deve tornare ad essere pronunciata senza tabù.