I GRANDI EVASORI DIFESI DALLO STATO

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Sono 107 miliardi di Euro all’anno, la scandalosa cifra accertata dell’evasione fiscale in Italia.
Mario Draghi prima di diventare primo ministro aveva tuonato contro questo fenomeno dicendo che sarebbe stata una sarebbe stata una priorità del nuovo governo nascente, nulla di più falso, infatti dall’agenda del governo è sparita subito la voce della lotta all’evasione fiscale.
Per il governo dunque il problema dell’evasione fiscale non sarebbe un problema serio, persino l’Europa ha chiesto al nostro stato di combattere paradisi fiscali e riciclaggio, ma questa pare essere l’unica richiesta che i nostri politici non intendono ascoltare, continuando così a difendere e nascondere gli imprenditori e gli industriali che ogni anno sottraggono milioni dalle casse dello stato non pagando le tasse.
La situazione illustrata evidenzia l’incapacità e/o la mancata volontà dei governi che si sono susseguiti negli ultimi anni, che sono stati capaci soltanto di strangolare e vessare i lavoratori e i pensionati, mentre le grandi società e i grandi patrimoni portano sedi e capitali all’estero, gabbando ogni anno il fisco italiano, con il benestare di tutta la classe politica.
Il nuovo governo Draghi subito dopo essersi insediato ha preferito scordarsi di questo problema, come del resto ha fatto anche il precedente governo Conte preferendo seguire la linea già tracciata che punisce sempre i piccoli e privilegia i potenti, facendo così perdere allo stato 107 MILIARDI di euro all’anno che sarebbero potuti essere investiti nella Sanità Pubblica, per combattere meglio questa pandemia, nell’istruzione, in politiche sociali per il bene della comunità e anche per abbassare la pressione fiscale che da sempre strangola i lavoratori.
RECUPERARE DA CHI EVADE NEI PARADISI FISCALI, DA CHI SPOSTA LE SOCIETA’ ALL’ESTERO E I DAI GRANDI GRUPPI DELL’ECOMMERCE CHE PAGANO SOLO IL 4% DI TASSE, IN MODO DA ABBASSARE LE TASSE DA LAVORATORI DIPENDENTI E PICCOLE ATTIVITA’ STROZZATE DAL FISCO.

Partito Comunista