“I pensionati non vogliono essere un peso ma una risorsa per il Paese”

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“Dateci retta: abbiamo 16 milioni di buoni motivi”. È lo slogan coniato dalla UilP, Spi-Cgil e Fnp-Cisl per la manifestazione dei pensionati che si è svolta questa mattina nella storica piazza di San Giovanni. Un messaggio rivolto al Governo “non contro” ma “per” rivendicare diritti e sollecitare soluzioni a favore di cittadini che, dopo anni di lavoro, si sentono e vogliono essere ancora una risorsa per il Paese. Lo ha ribadito a chiare lettere, dal palco, il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che ha chiuso i comizi davanti a una piazza colma al di là di ogni più rosea aspettativa. “I pensionati – ha detto Barbagallo – non possono essere il bancomat dal Paese: 3,6 miliardi in meno, in tre anni, per il sistema previdenziale nel suo insieme sono una cifra enorme. Noi chiediamo, invece, che siano rivalutate le pensioni anche sulla base di uno specifico paniere di riferimento. Inoltre – ha proseguito il leader della Uil – è inaccettabile che i nostri pensionati paghino il doppio della media delle tasse pagate dagli altri pensionati in Europa.

C’è, poi, l’urgenza di provvedimenti sulla non autosufficienza e, più, in generale occorre mettere in piedi un sistema per l’invecchiamento attivo: i lavori socialmente utili, ad esempio, dovrebbero essere appannaggio non dei giovani, ai quali invece vanno date certezze e stabilità occupazionale, ma degli anziani. Hanno cercato di mettere contro i giovani e gli anziani – ha precisato Barbagallo – ma, in realtà, entrambi scappano dal nostro Paese perché entrambi hanno difficoltà di inserimento sociale o lavorativo e redditi esigui”. Il leader della Uil, infine, ha ribadito la necessità di attivare concretamente le due Commissioni, ottenute grazie all’accordo con il precedente Governo, per separare la previdenza dall’assistenza e per individuare altri lavori gravosi. “I pensionati- ha concluso Barbagallo – non vogliono essere un peso, ma vogliono dare una mano a risolvere i problemi del Paese e noi non ci fermeremo fino a quando non ci daranno retta”.