I portuali di Genova sbattono la porta in faccia ai fascisti di Vox: “Qui non entrate”

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Nel supermarket dell’offerta politica della destra italiana non poteva mancare Vox, l’ovvio riferimento è alla formazione neo-fascista spagnola, tutta corrida e antifemminismo, che alle ultime elezioni è diventata terza forza in parlamento. Bastano due righe sui giornali nostrani per accendere le peggiori fantasie dei peggiori campioni italiani del copia e incolla politico. Era già successo con i greci di Alba Dorata e i Gilet Gialli francesi, ora arriva a tempo di record anche Vox. Volevano presentarla a Genova al circolo dei portuali. Ma i camalli genovesi non è certo sfuggito che il referente cittadino è quel Marco Mori che alle ultime elezioni si era presentato nelle liste di Casa Pound e appena capito il trucco hanno sbattuto la porta in faccia a quelli di Vox. Le parole del presidente del circolo Danilo Oliva sono dure come pietre: “Qui come sapete bene, ospitiamo tutti. Ma non i fascisti”.

Del resto lo statuto del circolo parla chiaro: “essere socio, vuol dire anche impegnarsi ad affermare dentro e fuori il valore e la dignità delle persone, al di là di ogni differenza di sesso, di razza o religione, la cultura e la pratica della tolleranza, della pace, della cooperazione e della solidarietà” Dovevano averlo immaginato come il posto perfetto per accreditare questa nuova creatura poliforme del trasformismo nostrano. Il loro programma politico? L’ormai classico minestrone di luoghi comuni della post-ideologia, patria e sovranismo mischiati con socialismo, diritti e lavoro, le immancabili investiture religiose e identitarie senza rinunciare a emancipazione e solidarietà. Insomma qualunque titolo utile a racimolare like sui social e ospitate in Tv.

Questo nuovo (!?!) esperimento da laboratorio nasce dal coagulo di “vecchi arnesi” dell’ultra destra, il volto (quasi) nuovo è quello di Diego Fusaro, ospite fisso da anni di tutti i talk show di Mediaset, coadiuvato dal complottista Francesco Maria Toscano, dal meridionalista Pino Aprile, e da tutta la compagnia di giro del sovranismo nostrano orfano del governo giallo-verde. Non a caso a fare da cassa di risonanza a Vox ci pensa il network della disinformazione: voxnews.info, imolaoggi.it, ilprimatonazionale.it, stopcensura.info, thegatewaypundit.com, oantagonista.com, Sputnik Italia; una vera e propria fabbrica di Fake News che sino ad ora hanno ingrassato gli odiatori seriali fan di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini. Quello stesso Salvini che, per rimanere a Vox, è stato capace di farsi fotografare con la bandiera catalana per incoraggiare alla secessione per poi dopo qualche mese compiacersi del successo dei fratelli spagnoli, iper-nazionalisti che sulla battaglia contro l’indipendenza della Catalogna hanno fatto la loro fortuna. A Genova però nessun fraintendimento è possibile, oggi sotto la lanterna grazie ai camalli è tutto più chiaro.

Lorenzo Serio