Ieri sera è stato arrestato Emilio Fede

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Strano leggere questa notizia. Avevo vent’anni e Fede era uno potente. Il potere l’aveva trasformato in un uomo arrogante (ricordate gli sputi a Piero Ricca?). Calunniò magistrati, si comportò in maniera servile in quella stagione. Ma era un potente. Fu trombettiere di un sistema politico spazzato via dalla Storia, da milioni di cittadini che hanno smesso di credere a quelle balle e da una serie di sentenze che hanno messo, nero su bianco, i legami tra illustri esponenti di Forza Italia e la mafia. Ieri, mentre festeggiava il suo compleanno in un ristorante di Napoli, è stato arrestato per evasione dagli arresti domiciliari. A 89 anni ti fa anche un po’ pena.

Quella stagione politica – grazie Dio – è morta e sepolta. Era la stagione dell’impunità, della superbia, della boria, delle leggi ad-personam, dei politici che in strada rispondevano “lei non sa chi sono io”. Quella stagione, piaccia o non piaccia, è finita anche (forse soprattutto) grazie al Movimento 5 Stelle che ha portato normali cittadini nelle Istituzioni. I potenti del tempo, una volta circondati da giovani affamati di legalità sembravano meno “alti”, apparivano meno arroganti.

Quella stagione è finita ma quel che l’ha maggiormente caratterizzata, mi riferisco al conflitto di interessi, non è mai stato risolto. Non se ne parla quasi più eppure gran parte delle ingiustizie che ci toccano quotidianamente dipendono dai migliaia di conflitti di interessi che bloccano il Paese.

Il conflitto di interessi tra Berlusconi, la politica e le TV era il più visibile ma non era certamente l’unico. Ancora oggi l’Italia è divorata dai conflitti di interessi tra politica e sanità che ci costano fughe di cervelli e perdite di posti letto; dai conflitti di interessi tra politica e RAI che paghiamo ascoltando menzogne quotidiane; dai conflitti di interessi tra politica e magistratura che paghiamo perdendo ogni giorno fiducia nella giustizia.

Sono in conflitto di interessi i magistrati che entrano in politica e poi tornano a fare i magistrati. Sono in conflitto di interessi i politici che fanno assumere amici e parenti in aziende alle quali hanno fatto un favore. Sono in conflitto di interessi quei politici che prendono decine di migliaia di euro per una conferenza. E’ in conflitto di interessi Barroso, ex-presidente della Commissione europea che, appena finito il mandato, è diventato presidente non esecutivo e advisor di Goldman Sachs, una di quelle banche d’affari “aiutata” dalle politiche liberiste europee.

I conflitti di interessi uccidono il merito, distruggono la legalità, ci fanno perdere un sacco di soldi, fanno lievitare il costo delle opere pubbliche. I conflitti di interessi colpiscono i grandi eroi italiani, quei piccoli e medi imprenditori che per via di un’etica fuori dal comune non riescono proprio a leccare deretani potenti.

Se il Movimento riuscirà a portare a casa una legge durissima sul conflitto di interessi avrà fatto il più grande regalo agli italiani perbene.