Il 10 Marzo 1946 per la prima volta le donne italiane possono votare

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Per secoli il diritto era stato loro negato perché si riteneva che “non fossero in grado di elaborare un pensiero politico proprio.” Con l’esperienza della Guerra, in cui le donne avevano combattuto al fianco degli uomini, fu chiaro a tutti la loro capacità di svolgere un ruolo attivo nella sfera pubblica.

Abbiamo fatto molto strada da quel 1946, ma ancora oggi, dopo oltre 70 anni, le donne faticano a essere riconosciute al pari degli uomini: ieri nei ruoli pubblici e oggi ancora in tanti settori, come per esempio nella scienza. Eppure le donne continuano ad essere in prima linea, sempre, soprattutto nei momenti più difficili.

Ce lo stanno dimostrando con gli sforzi incredibili che stanno mettendo in campo in questi giorni di emergenza sanitaria. Oggi come allora il mio pensiero va a tutte le donne, alla loro sconfinata forza e alla loro ineguagliabile generosità.

Non mi stancherò mai di dire che le lotte delle donne sono anche lotte per gli uomini. Una società in cui donne e uomini hanno gli stessi diritti e le stesse possibilità sarà sempre una società migliore in termini sociali, culturali, economici.

Valeria Valente