Il 14 agosto arriverà presto e i morti non si possono piangere e basta

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Alessandro Di Battista

I minuti di raccoglimento lasciano il tempo che trovano, così come il ricordo se non è affiancato da scelte drastiche. Ho sempre ritenuto sacrosanto che fosse lo Stato a gestire le autostrade, lo penso ancor di più da quel maledetto 14 agosto scorso quando un ponte veniva giù uccidendo 43 persone. Le autostrade sono state costruite con i soldi dei cittadini, con le tasse dei nostri padri, dei nostri nonni, non si capisce perché a guadagnarci sopra debbano essere i Benetton, i proprietari del gruppo Atlantia del quale fa parte Autostrade per l’Italia SPA.

Recuperare il controllo delle autostrade farà entrare nelle casse dello Stato miliardi di euro da investire nella diminuzione del carico fiscale o nell’abbassamento dei pedaggi. Si può fare, purché si abbia il coraggio. Voi sapete come siamo arrivati a questo punto? Nel 1999, a cavallo tra i governi Prodi e D’Alema, con la scusa di mettere a posto i conti e presentarsi diligentemente in Europa, politici pavidi e ipocriti si sono venduti al capitale svendendo una gallina dalle uova d’oro: le nostre autostrade. Da quel momento la famiglia Benetton ha incassato denari a palate grazie ai regali della politica. Parliamo di quasi 10 miliardi di utili, più o meno il costo della “flat tax”.
Questo è il momento di riprendere il controllo delle autostrade, la battaglia non è semplice. Ovviamente se la Lega decidesse di combatterla sarebbe tutto più facile ma la Lega tace. La Lega non è un partito pericoloso, fascista o squadrista. E’, e lo dico con dispiacere, un partito conformista, allineatissimo al sistema, esattamente come il PD e, infatti, come il PD (DS + Margherita), la Lega, nel 2006, si è fatta finanziare la campagna elettorale proprio dai Benetton.
Autostrade SPA ha pagato tutte le forze politiche e tutte le forze politiche si sono inchinate. Dimmi chi ti finanzia e ti dirò chi sei. Toccare Autostrade per l’Italia SPA è come toccare i fili della luce. Sono potenti. I Benetton hanno legami indissolubili con il sistema mediatico. Un tempo i Benetton possedevano quote del Sole 24 Ore e della Caltagirone editore (Il Messaggero, Il Gazzettino, Il Mattino, Il Corriere Adriatico). I Benetton erano anche azionisti di RCS, l’impero mediatico nazionale per eccellenza (Il Corriere della Sera, La Gazzetta dello Sport, etc, etc). Poi si sono fatti furbi, hanno capito che possedere quote dei giornali poteva essere sconveniente e le hanno cedute. Ma il controllo lo esercitano lo stesso. Come? Indirettamente. I Benetton possiedono il 2,1% di Mediobanca che, a sua volta, detiene il 6,6% di RCS. Inoltre i Benetton influiscono sulle scelte editoriali ricoprendo d’oro giornali e tv grazie a pubblicità e sponsorizzazioni. Autostrade per L’Italia SPS ha sponsorizzato nel 2018, il Giro D’Italia, manifestazione organizzata RCS Sport, l’azienda specializzata nella organizzazione di eventi proprietà del gruppo RCS. Inoltre il Gruppo Atlantia ha finanziato nel 2018 “La Repubblica delle idee”, il festival annuale del quotidiano. Per non parlare poi della quantità di spazi pubblicitari sui giornali acquistati dalla United Colors of Benetton. Parliamo di milioni di euro all’anno. Le aziende dei Benetton collaborano attivamente anche con le televisioni. Un esempio? “Sei in un paese meraviglioso” è un programma televisivo co-prodotto da Sky e da Autostrade per l’Italia.
Ecco chi sono i “poteri forti” in Italia. Non sono occulti e non si nascondono. D’altronde si sono presi il Paese con la compiacenza della Politica. Quelli di ieri che si sono genuflessi e quelli di oggi che dicono “prima gli Italiani” ma evidentemente si riferiscono solo ai Benetton.
P.S. Sabato 22 sarò al villaggio Rousseau a Catania, a partire dalle 18:00, in Piazza Nettuno. Vi aspettiamo!