Il 20 agosto Conte si presenterà in aula

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Il 20 agosto Conte, com’è giusto e come la Costituzione suggerisce, si presenterà in aula per proporre delle comunicazioni che avranno come principale se non unico tema la crisi di governo dapprima evocata e poi negata dal leader della Lega Nord.

Qualora Conte il 20 non venga sfiduciato in aula, il 22 alla Camera si voterà in quarta battuta, come prevede la Costituzione, la riduzione del numero dei parlamentari.

Ed avremo ottenuto un risultato storico, per la rottura di delicati equilibri di potere che da quasi 60 anni governano il mercato elettorale italiano. Oltre a risparmiare immediatamente 100 milioni di euro l’anno, e, soprattutto, ad evitare che tanti, piuttosto che onorare il ruolo di rappresentanti della nazione, approfittino della funzione per ottenerne solo privilegio.

Se poi ci dovessero essere elezioni anticipate (altri 300 milioni di costi non previsti) -esito che non può escludersi e che sembrava essere l’obiettivo di Salvini-, avremmo difficoltà a preparare ed approvare la Legge di bilancio, dovendo presumibilmente andare all’esercizio provvisorio e subendo, con tutta probabilità, le famose “tensioni” dei mercati che, facendo aumentare lo spread, farebbero svalutare i titoli di stato in possesso delle banche, peggiorando la loro situazione patrimoniale, ed imponendoci poi la ricapitalizzazione delle stesse, per esborsi di miliardi e miliardi di euro. Per non ricordare la piccola questione dell’aumento delle aliquote IVA, questa sì questione “modestissima”…qualche decina di MLD cosa sono infatti? E chi li paga poi?

Se pensiamo che tutto nasce da sbornia di sondaggi e mojito, capiamo il valore della sobrietà.
Sobrietà che evidentemente non appartiene ad un politico spregiudicato e cinico che antepone l’interesse della sua carriera politica -forse- a quello dei cittadini tutti.
Soprattutto se si considerano le conseguenze economiche e finanziarie di questa sua scelta.