Il 2021 è l’anno della frutta, bisogna mangiarne 5 porzioni al giorno

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Il 2021 è l’anno internazionale della frutta. Lo celebra la Fao, nell’ambito del decennio dedicato dalle Nazioni Unite alla nutrizione (arco temporale 2016-2025) e in quello della valorizzazione dell’agricoltura, iniziato nel 2019 che si allunga per tutto il 2028.

L’Aifv 2021, acronimo dell’anno internazionale, rappresenta pertanto per la Fao “un opportunità unica per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della frutta e della verdura per l’alimentazione umana”, la sua sicurezza e la sua salute. Anche al fine di progettare un futuro all’insegna della sostenibilità e della corretta gestione delle risorse, in una funzione che punta alla riduzione degli sprechi alimentari.

Per raggiungere questo traguardo, la Fao ha varato un intenso calendario di iniziative all’insegna della “condivisione di buone pratiche” e ha stilato un prontuario che affronta tutti gli aspetti connessi alla produzione e il consumo di frutta e verdura.

Ecco le indicazioni: secondo l’organizzazione che fa capo alle Nazioni Unite, per avere effetti benefici sulla salute si dovrebbero consumare almeno cinque porzioni al giorno di frutta e verdura o, in alternativa, 400 gr complessivi, a partire dall’età di sei mesi e per tutta l’arco della propria esistenza. Anche perché frutta e verdura contengono fibre dietetiche, vitamine e minerali (folato, vitamine A e C, potassio, ad esempio), e composti fitochimici benefici, che possono aiutare a ridurre i fattori di rischio per malattie non trasmissibili come sovrappeso/obesità, infiammazioni croniche, ipertensione e colesterolo alto.

Dal punto di vista economico, poi, rispetto ad altre colture in genere, quella di frutta e verdura di elevata qualità può essere redditizia nel caso di piccoli appezzamenti di terra che richiedono un consumo ridotto di acqua e nutrienti.