Il 28 ottobre 1959 muore Camilo Cienfuegos in un incidente aereo sull’atlantico

0
537

Eroe nazionale per Cuba che contribuì a liberare. Guidò una delle due spedizioni che liberarono l’isola partendo dalla Sierra Maestra (divenne poi comandante di tutte le forze armate di Cuba), l’altra era guidata dal suo grande amico Ernesto Guevara (che il nome Camilo lo dette a uno dei suoi figli).

Forse il più amato dal popolo cubano, tra tutti guerriglieri che portarono la libertà, per la sua semplicità e il suo carattere sempre sorridente. Attraversò la storia di Cuba prima da studente, poi da lavoratore a fianco di tutte le lotte operaie e infine da guerrigliero e comandante sempre a fianco del popolo.

Un habanero doc, nato nel quartiere popolare de l’Avana vecchia. Camilo, che quando rimasero solo in 12, dopo lo sbarco del Granma, circondati da ogni parte dall’esercito di Batista, alla proposta di resa da parte del nemico, rispose con quella frase sfrontata che è rimasta nella storia: “Aquí no se rinde nadie, carajo!” (“Qui non si arrende nessuno, cazzo!”).

Queste le parole con le quali venne ricordato da Ernesto ‘Che’ Guevara:
“(…) il suo modo di essere, il suo carattere, la sua allegria, la sua franchezza, la sua disposizione in ogni momento a offrire la vita, a passare i pericoli più grandi con una totale naturalezza, con una semplicità completa, senza la minima ostentazione di coraggio, di saggezza, continuando a essere sempre il compagno di tutti, nonostante il fatto che, già alla fine della guerra, era indiscutibilmente il più brillante di tutti i guerriglieri”.