Il bluff di Arabia Viva

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Un tentativo di ricucire dopo questa crisi delirante andava fatto per senso di responsabilità. Ora però Movimento e Pd non devono cedere al bluff di Arabia Viva. Perché di questo si tratta. Il vero obiettivo di Renzi e dei suoi sudditi è una rivincita politica e personale. Il resto son pretesti. Si credono infatti politici di prima categoria caduti in disgrazia per colpa di un cocktail pestifero di fake news e populismo. Altro che mea culpa. Ancora rivendicano i loro grandiosi successi. Quando Renzi fece finta di ritirarsi dalla politica era convinto che il paese intero lo supplicasse in ginocchio di restare. Ed invece il paese intero stappò le bottiglie di spumante migliori e lo salutò con un coro di pernacchie. È da quel giorno che Renzi ed i suoi sudditi bramano una rivincita riparatrice. La grande occasione l’hanno avuta col Papeete salviniano. Renzi e i suoi prima hanno sostenuto a sorpresa il disprezzato Conte nel suo bis, poi con la mossa del cammello hanno fondato Arabia Viva. A quel punto era solo questione di tempo. La pandemia li ha rallentati ma alla lunga ha prevalso la smania di rivalsa ed hanno scatenato questa crisi delirante. A Renzi va dato atto di essere riuscito a tornare al centro della scena peccato che una volta lì è stato travolto da uno tsunami d’indignazione impressionante con addirittura appelli pubblici affinché abbandoni la vita politica. Se si tornasse al voto subito, Renzi e il suo Emirato sparirebbero dai radar. Altro che rivincita. Altro che cambiare opinione su Renzi e la sua Arabia Viva, la tempistica e l’incomprensibilità della crisi unita alla scampagnata a Riad hanno fatto schizzare alle stelle il disprezzo dei cittadini nei loro confronti. Renzi è poi finito politicamente in un vicolo cieco. Il centro che a cui ambiva si è rivelato una bufala celestiale e la collaborazione Movimento-Pd invece di saltare in aria come sperava lui si sta rafforzando in chiave anti-sovranista. Questo anche grazie alla leadership di Conte che infatti è diventato il suo bersaglio prediletto. Renzi voleva che il Pd seguisse lui, non un Movimento che Renzi detesta sia in quanto populista nel senso dispregiativo del termine sia in quanto principale responsabile della sua rovina. E questo è vero. Il Movimento è fiorito anche sulle ceneri del renzismo ma soprattutto ha reso Renzi giurassico. Lui che voleva sempre “tornare al futuro” è stato scavalcato da un Movimento realmente innovativo e a cui per ripicca mette con piacere i bastoni tra le ruote. Quanto al Pd che lui ha ridotto ai minimi termini, si sta faticosamente disintossicando e riprendendo mentre il suo Emirato è rimasto un vago miraggio al di fuori dei palazzi. Per tutto questo la congiura di Arabia Viva ai danni di Conte è già un clamoroso fallimento comunque finirà questa crisi. Altro che rivincita, altro che un ruolo centrale sullo scacchiere di domani. Ma un tentativo di ricucire dopo questa crisi delirante andava fatto per senso di responsabilità. Ora però Movimento e Pd non devono cedere al bluff di Arabia Viva calando le braghe. Anche perché mirando ad una rivincita politica e personale, qualunque trono e tappeto prestigioso otterrà, non sarà mai abbastanza per Arabia Viva e nel giro di qualche luna ricomincerà a scassare le palme. Movimento e Pd devono concedere a quel piccolo Emirato del due percento qualche oasi marginale come prima di questa tempesta di sabbia e poi tirare dritti. Se si accontentano bene, altrimenti basta salamelecchi e che si vada alla conta in parlamento. Vedremo quanti sudditi di Arabia Viva seguiranno Renzi fino al martirio.                                                                                                     (Tommaso Merlo)