IL CALDO DÀ ALLA TESTA AI GIORNALISTI

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34 gradi sono troppi e lo capisco, ma non giustificano certamente i deliri come quelli che ho letto questa mattina su Il Giornale in un articolo di Pasquale Napolitano.
L’accaldato giornalista sostiene infatti tre tesi, la prima è che sarei il “martello” di Alessandro Di Battista contro il Governo smentendone le posizioni di politica estera, la seconda è che avverserei Luigi Di Maio mettendolo in imbarazzo e la terza è che terrei riunioni carbonare per ordire contro i ministri Moavero e Trenta.
Credetemi, se non conoscessi la malafede di certa stampa sarei sinceramente preoccupato per la salute mentale di chi si sveglia una mattina e inventa certe cose.
Andiamo in ordine allora:
1. Finché avrò la stima e la fiducia del Presidente Giuseppe Conte, del Vice-presidente Di Maio e del Ministro Moavero, mi onorerò di portare la visione del MoVimento 5 Stelle nella politica estera italiana, difficile quindi che io possa smentirne le posizioni visto che le creo;
2. Di Battista è un grande amico e abbiamo lavorato insieme per anni, ma se Di Maio mi ha scelto come Sottosegretario, dopo aver fatto per 5 anni il capogruppo del M5S in commissione affari esteri, è proprio per la stima e la fiducia che nutre in me e nelle mie idee, difficile quindi che se ne senta in imbarazzo;
3. L’unica riunione che ho svolto coi parlamentari mi è stata chiesta dal Presidente del gruppo parlamentare per aggiornarli sulla situazione di politica estera, riunione alla quale erano invitati tutti i deputati e i senatori del M5S, altro che carbonari, altro che trame;
In conclusione, che vi piaccia o no, che sia il caldo alla testa a farvi parlare o la malafede, nel M5S non ci sono correnti, non ci sono spaccature, non ci sono “dibattistiani” e “dimaiani”, non ci sono complotti ma, soprattutto, non c’è nessun imbarazzo, tutt’altro, siamo estremamente fieri di quanto detto e fatto in questo primo anno di governo e andremo avanti proprio per questo.
Io, Di Battista e Di Maio e tutti siamo colleghi e amici non perché condividiamo un ruolo, ma perché condividiamo un sogno, e questo non potrà mai cambiare.
Avanti così.