IL CARCERE NON È LA SOLUZIONE! I CONFLITTI POLITICI NON SI RISOLVONO COI CODICI PENALI!

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Una folla enorme si è riversata all’aeroporto di Barcelona per protestare contro la sentenza del Tribunale Supremo di Madrid che ha comminato 100 anni di carcere a 9 indipendentisti catalani.
La loro colpa i giudici l’hanno definita “sedizione”: aver organizzato, il 1 ottobre 2017, un processo elettorale, installato urne, preparato schede, aver tenuto il voto è quindi reato e va punito.

A Oriol Junqueras, ex vicepresidente del governo indipendentista catalano, è toccata la condanna più lunga, 13 anni. Quando nel 2014 i tribunali del Venezuela, dopo settimane di violenza di strada, 43 morti e plurimi inviti alla violenza – cosa che invece non c’è mai stata nei Paesi Catalani! – condannavano Leopoldo Lopez a 13 anni di galera, scoppiava l’indignazione internazionale, Maduro era un dittatore, il Venezuela un regime, il chavismo un crimine e Leopoldo López un eroe cui assegnare premi (cosa che l’UE puntualmente fece, accordandogli il Premio Sacharov, riconoscendo che il sig. López si era distinto per la difesa dei diritti umani).

La condanna non colpisce solamente gli indipendentisti. Non stiamo parlando, infatti, di essere pro o contro l’indipendenza dei Paesi Catalani. Parliamo di democrazia, di come le nostre società e i nostri apparati statali – che si auto-rappresentano continuamente come civili, liberali e democratici – affrontano il dissenso politico: lo Stato Spagnolo dimostra con questa sentenza di farlo con la repressione. Sul banco degli imputati finiamo perciò tutte e tutti noi e il nostro diritto al dissenso politico nel seno delle società dell’Unione Europea. Per questo non possiamo voltarci dall’altra parte!

Il carcere non è la soluzione!
Amnistia subito e diritto all’autodeterminazione!