In piazza ci sono tutti, dal Leader della Lega Matteo Salvini a Giorgia Meloni di FI e persino Silvio Berlusconi, i tre moschettieri del Centro Destra sanno essere uniti quando devono difendere gli interessi di alcuni.
Al raduno erano presenti vari esponenti politici di ogni regione d’Italia, tra i manifestanti anche gli esponenti di CasaPound, con il Leader Simone Di Stefano, Francesco Laura Vice Segretario dell’Unione Sindacale Polizia Penitenziaria, Antonio Fellone Segretario Nazionale SiNAPPe, Maria Giovanna Maglie Giornalista-Scrittrice e vari Presidenti di Regione tra i quali figura Nello Musumeci.
A Roma si fanno vedere più o meno uniti, ma sono divisi su tutto. Nei territori continuano le solite lotte intestine per accaparrarsi il candidato di turno, come in Calabria dove è scontro aperto tra Lega e Forza Italia sul candidato Presidente.
Più che un raduno politico, sembra un inneggiamento all’odio. Dicono di essere un popolo contro l’élite eppure si battono per difendere i grandi evasori.
Mentre Silvio Berlusconi dal palco parla di giustizialismo e Governo delle Manette e viene addirittura fischiato dai presenti, come se collezionare processi e condanne fossero medaglie al valore, c’è un Presidente della Regione Sicilia, da sempre bistrattato da questa coalizione di Centro Destra, che addirittura parte per Roma e interviene a nome del popolo siciliano.
Musumeci, il Presidente ombra, che in questi mesi non è riuscito a fare nulla per salvare la Sicilia, scende in piazza a fianco di Salvini, Meloni e Berlusconi, contro il Governo Nazionale.
Parla del popolo siciliano che spera, che vive nell’ansia del domani, dovrebbe sapere allora che quello siciliano è stanco di subire il governo del non fare di Musumeci.
Il Presidente Musumeci dovrebbe pensare a risolvere i problemi della Sicilia e dei Siciliani che ancora aspettano risposte sulla Sanità, sulle infrastrutture, sui trasferimenti agli enti locali, su una serie di misure necessarie a dare un minimo di respiro a questa Terra martoriata, non a fare mera propaganda elettorale.
