Il Cile ha uno dei tassi più alti di vaccinati, ma è anche uno dei Paesi oggi più in sofferenza a causa del Covid19?

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Dall’inizio della campagna di vaccinazione ho continuato a ripetere che non bisogna avere fretta e che è necessario fare scelte coraggiose, sagge e che guardino al medio-lungo termine. Questo significa rispettare i tempi e i metodi della ricerca e non correre alla vaccinazione in modo scomposto e frettoloso. Il Cile ci mostra da diversi giorni gli effetti degli errori. Il paese si è basato su uno dei vaccini cinesi, Sinovac. Il vaccino è stato utilizzato prima che gli studi clinici fossero completati e i dati non sono mai stati presentati e analizzati in modo trasparente dalla comunità scientifica. Il risultato è che nonostante un altissimo tasso di vaccinati, il Cile è di nuovo in crisi a causa di Covid19. Il vaccino sembra avere una efficacia del 3% dopo la prima dose e poco più del 50% dopo la seconda. Come si può pensare di bloccare il virus con un vaccino così poco efficace? La fretta nell’usare subito ciò che era disponibile per ritornare alla normalità ora è la causa di nuove restrizioni e tempi lunghissimi perché bisognerà ricominciare tutto da capo. Ed è proprio così che si perde la fiducia nei vaccini. Ma qui il problema non è la scienza: è la politica che spinge e scavalca il metodo scientifico.