Il Consiglio superiore degli scandali costa 45 milioni

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Quasi 45 milioni. Per l’esattezza 44,906 milioni di euro. Tanto prevede di spendere nel 2020 il Consiglio Superiore della Magistratura. Una cifra interessante, in diminuzione rispetto ai 52 previsti nel 2019 (che poi si sono attestati a 45 milioni di spesa effettiva), ma in aumento rispetto alla previsione iniziale del 2018, quando si prevedeva di spendere 46,6 milioni. A questo punto, però, andiamo a vedere per cosa spenderà il Csm. Primo dato interessante è che ci sarà un piccolo aumento per quanto riguarda “compensi ed altri assegni ai Componenti del Csm”. Dai 5 milioni spesi nel 2019 ci sarà un aumento di 423mila euro. Aumentano anche le spese affrontate per il personale del Csm (di oltre 800mila euro): ci costerà oltre 22 milioni. A diminuire, invece, è la voce relativa all’acquisto di beni e servizi: “solo” 10 milioni di euro rispetto ai 12,8 spesi lo scorso anno.

IL LUNGO ELENCO. Entrando nel dettaglio del bilancio, però, si scoprono curiosi dettagli. La voce relativa agli stipendi degli otto componenti laici è pari a 1,350 milioni di euro. Considerando che parliamo di otto membri, ognuno in media ci costerà oltre 168mila euro all’anno. A tutto questo si sommano altri 2 milioni e rotti per “spese di indennità di seduta” e altri 1,2 milioni di rimborsi (sia forfettari sia per le trasferte) che spettano a tutti i componenti, laici e non, del Consiglio Superiore della Magistratura. Tra i beni e i servizi di cui si doterà quest’anno il Csm, invece, spiccano i 350mila euro previsti per consulenze varie, 50mila euro per la gestione dell’archivio, 236mila per l’acquisto o la manutenzione di arredi e mobili.

Le spese per il vestiario del personale autista, invece, costerà soltanto 20mila euro; poca cosa rispetto agli 863mila euro messi a bilancio sia per la gestione degli spostamenti di magistrati, membri laici e personale del Csm, sia per il servizio di catering. La voce che spicca, però, è quella relativa al “Fondo di investimento per interventi straordinari sulla sede consiliare” in cui rientra anche la “costituzione della banca dati giurisprudenza di merito”. Un compito importante e che potrebbe assorbire fino a 5 milioni di euro, la metà dei 10 previsti per beni e forniture.