“Cura Italia” è una misura finalizzata alla difesa dei redditi, non al rilancio delle imprese. Il Decreto ha voluto fornire le prime importanti risposte per la sostenibilità di un periodo nel quale è lo stesso Governo che invita una parte delle persone a non lavorare.
Con la seconda fase prevista a metà aprile il nostro obiettivo sarà dare risposte al rallentamento economico. Non credo che avremo già una mappa precisa e puntuale di tutti gli effetti provocati da questa emergenza, pertanto il Decreto di aprile non potrà essere esaustivo, ma certamente potenzierà gli strumenti di liquidità delle imprese che hanno ridotto o addirittura azzerato l’attività e il fatturato. Le misure di liquidità devono servire per traghettare queste imprese fino al momento della ripresa, traghettarle in condizioni di salute sufficienti per consentire loro la ripartenza.
Lo Stato dovrà diventare allora una rete di rimbalzo per le imprese, per dare loro quello slancio in alto necessario per tornare competitive. È vero che tutto non tornerà più ad essere come prima. Ma abbiamo la possibilità di riorganizzarci per fare in modo che tante cose possano diventare migliori di prima.
Io credo che avremo questa opportunità, ma ci servono due cose: la capacità della politica di dialogare e la capacità del mondo imprenditoriale di mettere in campo progetti nuovi.
