Il contrasto all’evasione fiscale non può essere una crociata moralistica e indiscriminata

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Va riconosciuta una realtà estremamente differenziata e vanno, quindi, approntate soluzioni diverse. Esiste anche un’evasione di sopravvivenza da affrontare con la riduzione del carico fiscale e degli adempimenti amministrativi, come si è incominciato a fare con il forfettone fiscale introdotto da tanti anni e via via esteso. Ignorare tale dato di realtà vuol dire determinare enormi danni economici e sociali, oltre che di gettito per il bilancio dello Stato. Non abbiamo ancora ricevuto i testi definitivi del Decreto Fiscale, ma da quanto leggiamo sui giornali le revisioni prospettate per la versione del regime forfettario definita lo scorso anno pregiudicano il senso dello strumento. Sarebbe un intervento incomprensibile: proprio l’offensiva per estendere la tracciabilità dei pagamenti richiede attenzione alle diffuse attività economiche deboli e marginali a rischio di annegamento. Speriamo che nella stesura finale delle norme il governo eviti interventi sbagliati e controproducenti. Altrimenti, sarà compito del Parlamento ripristinare la funzionalità della normativa.

Stefano Fassina