Il dato infortunistico lombardo e nazionale non cala

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A maggio 2019 in Lombardia si sono registrati 51.650 infortuni contro 51.709 del maggio 2018. La Lombardia registra un calo dello 0,1% rispetto al 2019 ma aumentano gli infortuni nell’industria (39.283 nel 2018 contro 39.098 nel 2019, + 0,5%) e agricoltura (1097 su 1083, +1,3%). Gli infortuni con esito mortale da inizio anno ad oggi sono 59, contro i 61 del 2018! Un dato inaccettabile per una delle 4 regioni motori d’Europa e che fa dell’autonomia uno dei punti di forza.

L’analisi di dettaglio indica lavoratori sempre più anziani o molto giovani. Sono coinvolti tutti i ruoli, compresi i datori di lavoro.

I dati vengono snocciolati da Massimo Balzarini della segreteria Cgil Lombardia nel corso del convegno sul ruolo dei rls organizzato a Milano dalla confederazione regionale insieme a Filctem Lombardia e all’’Associazione Ambiente e Lavoro.

“Le leggi vanno applicate – ha incalzato Balzarini – Le istituzioni devono prendere un preciso impegno politico. Le associazioni datoriali una assunzione di responsabilità. Gli enti di controllo devono essere messi nelle condizioni di intensificare le ispezioni e devono anche farsi promotori di piani mirati per la prevenzione”.

Il convegno, attraverso la presentazione del Manuale Rls, vuole ricordare i 50 anni di lotta dei lavoratori e dei sindacati per ottenere le leggi su salute e sicurezza. Quella di oggi non è una data casuale: il 10 luglio cade l’anniversario del disastro Seveso, avvenuto nel 1976.

“Negli anni Settanta – ha detto Balzarini – acquisita la consapevolezza della necessità di tutelare la salute dei lavoratori, forse con un concetto di salute parziale rispetto a quello acquisito oggi, eravamo ancora lontani dal tutelare l’ambiente circostante. E fu proprio l’evento Seveso il punto di svolta, con una storia che è significativa: negazione dell’evento da parte dei responsabili, lavoratori e funzionari sindacali dei chimici costretti a porre il problema, diventato ormai di dominio pubblico. E qui come non ricordare il compianto Rino Pavanello e le sue battaglie con i parlamentari per sostenere quelle leggi? La Direttiva Seveso è giunta alla terza versione eppure è stata recepita sempre l’ultimo giorno utile prima di avere sanzioni dalla Unione Europea. L’Italia è sempre ultima nel recepire le direttive fondamentali per la tutela della sicurezza e dell’ambiente. Cosa ci insegna tutto questo? Che la tutela della dignità dei lavoratori non è acquisita, che è una conquista giorno per giorno. Dobbiamo essere consapevoli di quello che abbiamo ottenuto e raggiunto, lavorando per la sostenibilità ambientale, l’economia circolare, il ciclo di vita del prodotto. Temi che la Cgil ha inserito nella sua piattaforma integrata per lo sviluppo sostenibile”