Il discorso di Landini a Bologna spopola sui social

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E’ stato condiviso più di 12.000 volte su Facebook, è rimbalzato di bacheca in bacheca, di pagina in pagina, di gruppo in gruppo, accolto con entusiasmo da migliaia di lavoratori, di dirigenti sindacali, delegati e cittadini. Numeri da capogiro, per il discorso di Landini a Bologna, che confermano l’interesse di tanti iscritti e cittadini per il dibattito che ruota attorno e dentro al sindacato.

Ma l’intervento del segretario generale della Cgil a Bologna è stato commentato con favore anche da tanti che, in un passato non troppo lontano, hanno manifestato riserve e che oggi, invece commentano con parole importanti l’intervento del segretario generale della Cgil alla tre giorni dei democratici intitolata “Tutta un’altra storia”. Come Michele Gravano, storico dirigente della Cgil, che si spinge a dire che “Landini oggi nella Cgil è come Papà Francesco nella Chiesa: visione realistica e profetica insieme alla passione per la libertà e il riscatto del lavoro mediante l’affermazione di nuovi diritti”.

Ma al netto dei paragoni tra esperienze e personalità diverse, le parole pronunciate sabato a Bologna da Maurizio Landini, hanno decisamente aperto un grande dibattito e acceso aspettative importanti nella base del sindacato e della sinistra.

Sì, perché i passaggi più apprezzati sono stati la “strigliata” alla sinistra “che ha esaurito la spinta propulsiva verso il cambiamento” e l’autocritica sul sindacato, sui ritardi con cui ha compreso “il disastro della precarietà” ma ricordando come, negli ultimi anni, il sindacato abbia messo in campo importanti sforzi nel contrasto alle politiche di precarizzazione del lavoro, come la carta universale dei diritti e la raccolta di firme – oltre tre milioni – contro il Jobs Act, promosse durante la segreteria di Susanna Camusso. Autocritica come esercizio ricostituente di un sindacato che guarda al futuro. Ed è proprio con la parola futuro che Landini ha esordito sul palco di Bologna: “Una parola per il futuro?”, ha detto: lavoro”. Ma di tutto l’intervento, il passaggio che sembra aver suscitato maggior interesse tra i simpatizzanti del sindacato, ma non solo, è quello sul giovane precario, che è precario con tutti i governi, di destra e sinistra, gialloverdi o giallorossi. Perché mai quel giovane precario, si chiede Landini, dovrebbe guardare con speranza alla sinistra?