Il due febbraio

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Noto ancora tanta curiosità attorno ai palindromi, e allora ne parlo nuovamente. Pure in una recente puntata de “L’Eredità” è spuntato questo vocabolo, che definisce soltanto una curiosità linguistica e non una proprietà dell’oggetto o numero del quale si parla. Intanto “palindromo” è un termine che si può usare a proposito di una parola o frase, ma anche di un numero, e wikipedia dedica una pagina al termine “palindromo” e una diversa al “numero palindromo”; in quest’ultima vengono elencati e contati i numeri che godono contemporaneamente anche di altre proprietà, oltre alla palindromicità.
Ma torniamo a noi: il due febbraio di quest’anno capita la data 02/02/2020, che è palindroma, così come l’anno scorso è stato palindromo il giorno 9/10/2019 (però ho scritto questa data senza lo 0 iniziale, altrimenti non funzionava la combinazione), così come nel prossimo anno avremo 12/02/2021. E tanti l’hanno notato anche sui social, condividendo sulla mia pagina la stampa della data con le freccine indicanti la curiosità. Però l’amico prof. Alfredo Marzocchi di Brescia mi ha fatto notare una particolarità ulteriore a proposito della data 02/02/2020: è palindroma sia per noi che usiamo scrivere giorno – mese – anno, sia per gli anglo-sassoni che usano scrivere mese – giorno – anno. Ed è strano che questa curiosità che ci accomuna capita proprio nei giorni della Brexit! La prossima data palindroma buona per entrambe le scritture sarà il 12/12/2121 (segnatevelo sulla vostra agenda!), mentre l’ultima è capitato l’11/11/1111.
Passando alle parole, un amico che si è dedicato alle frasi palindrome è Marco Buratti, docente dell’Università di Perugia, che presentava una frase nuova ogni settimana sul Sole-24 Ore. Buratti è autore di “E poi Martina lavava l’anitra miope”, volume dal titolo palindromo, nel quale vengono presentati anche degli antipodi, che hanno un meccanismo un po’ più elaborato del palindromo. Per chi vuole un assaggio dei suoi giochi, ecco un suo palindromo: “Farei ninnananna, ignori Ron, Gianna Nannini e Raf?”.
Sembra che l’autore dei palindromi sia stato il poeta greco Sotade (III secolo a.C.), che li creava per il suo re Tolomeo II e per la sorella Arsinoe. Forse non è stato facile creare questi palindromi in greco, o forse Tolomeo non aveva sufficiente spirito enigmistico per comprenderne l’ironia, fatto è che Tolomeo fece uccidere Sotade. Questa notizia mi suggerisce di terminare il mio articolo sui palindromi, prima che qualche lettore faccia con me come Tolomeo con Sotade.

Giorgio Dendi