Il dumping fiscale all’interno dell’UE

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castaldo

Infatti, un’analisi puntuale condotta da 3 docenti universitari (Thomas Tørsløv dell’Universittà di Copenhagen, Ludvig Wier e Gabriel Zucman dell’UC Berkeley), illustra come il nostro Paese venga fortemente danneggiato dalla presenza di paradisi fiscali all’interno dell’UE.

Dalla ricerca emerge che fra i maggiori perdenti all’interno dell’area euro vi sono la Germania (55 miliardi di dollari di entrate fiscali perse per l’imposta sulle società deviate verso altri Paesi prendendo in considerazione solo l’anno 2015), la Francia (32 miliardi di dollari) e l’Italia (23 miliardi di dollari, circa due terzi del valore del MES, tanto per dire), mentre i maggiori beneficiari includono l’Irlanda (106 miliardi di dollari l’anno), i Paesi Bassi (57 miliardi di dollari) e il Lussemburgo (47 miliardi di dollari).

Quindi, a trarre beneficio da pratiche fiscali sleali, sono proprio gli Stati più severi nei confronti di Paesi come il nostro! Si tratta di quelle Nazioni, come l’OLANDA ad esempio, che si oppongono al Recovery Fund in discussione il 17 e 18 luglio!

Allora, dobbiamo dirlo in maniera chiara: BASTA prese in giro. Non possiamo accettare che da un lato l’Olanda di Rutte ponga veti egoistici e antieuropeisti, mentre dall’altro si faccia promotrice di azioni di concorrenza fiscale SLEALE proprio a danno degli altri PAESI MEMBRI!

Le regole o valgono per tutti o non valgono per nessuno. Il tempo sta finendo, decidano da che parte della Storia vogliono sedere.