“Il Governo cambi la propria linea economica e metta finalmente al centro il lavoro e la crescita”

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“Chiediamo al Governo di cambiare la propria linea economica e di mettere finalmente al centro il lavoro e la crescita”. E’ quanto ha ribadito la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan a margine della Conferenza organizzativa nazionale che ha preso il via stamani a Roma all’Auditorium del Massimo.
“Per noi la bussola è molto chiara: vogliamo la riforma del fisco che renda più pesanti le buste paga dei lavoratori dipendenti e che renda più pesanti le pensioni dei nostri anziani. Dobbiamo partire da loro per dare una risposta fiscale positiva. D’altra parte rappresentano l’85% dei versamenti all’erario italiano”.

La leader della Cisl si è quindi soffermata sul tema che animerà il dibattito della Conferenza: le periferie. “Tutti i luoghi dove le persone si sentono sole. Le periferie del lavoro, di chi non trova lavoro, ma anche di chi lavora ma è sottopagato. Un lavoro spesso in nero, che non ha una copertura contrattuale, che non ha tutele. E poi le tante periferie urbane dove davvero manca lo Stato, dove non ci sono i servizi, la scuola, dove non ci sono quelle risposte che danno davvero diritto ad essere cittadine e cittadini. Noi vogliamo andare lì – sottolinea ancora Furlan. Vogliamo aprire lì le nostre nuove sedi sindacali per vivere con quelle comunità e contribuire a dare speranze”.

E alla domanda sui dati Istat che parlano di lavoro in ripresa e lavoro creato Furlan spiega che “purtroppo spesso si tratta di un lavoro povero, di chi nonostante abbia un lavoro non ce la fà assolutamente ad arrivare a fine mese. E questo è un grande problema che ha il nostro Paese. E’ assolutamente fondamentale dunque rafforzare la contrattazione, allargare la copertura dei contratti a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici. Da qui nasce un impegno forte di proposta, di contrattazione di mettere al centro la persona”.

Quanto all’incontro del prossimo 15 luglio con il vicepremier Matteo Salvini “cerchiamo risposte alle tante questioni che abbiamo posto nella nostra piattaforma unitaria e sostenuto con scioperi generali delle categorie e grandi manifestazioni nazionali” ha concluso Furlan auspicando in una apertura di un “confronto vero sui problemi del Paese, che sono la mancanza di lavoro dovuta alla mancanza della crescita e dello sviluppo”.