Il governo è in affanno

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Perché la campagna di vaccinazione va a rilento. 487 morti ancora ieri, 9 regioni in rosso, saracinesche chiuse. E l’Europa che dovrebbe essere la chiave del problema ma non gode di buona salute. Ecco che Draghi deve metterci la faccia e convoca un’altra conferenza stampa. Sembrava che dovesse governare solo con gli atti, ha capito che comunicare può essere altrettanto importante.
Ecco qui. “Smettetela di vaccinare i giovani. Con che coscienza si salta la fila”. Sembra un anatema contro i “furbetti”, è una frustata a regioni come Toscana, Sicilia e Lombardia. “A giugno la ripresa con aperture e investimenti”. “Discontinuità” con Conte, secondo qualche giornale, piuttosto la promessa, dopo averle stangate, di coinvolgere le regioni anche nel piano di investimenti. “Ho detto a Salvini che ho scelto io Speranza, ne ho molta stima”. Stop al tiro a segno leghista sul ministro, perché Palazzo Chigi intenda.
Poi si erge a gran protettore d’Europa. “Non condivido affatto il comportamento di Erdogan. Mi dispiace moltissimo per l’umiliazione che la presidente Ue ha dovuto subire. Con questi, chiamiamoli, dittatori bisogna essere franchi nell’espressione della visione della società ma pronti a cooperare per gli interessi del paese. Bisogna trovare l’equilibrio giusto”. Erdogan, furioso, ha convocato l’ambasciatore italiano. Nessuno dei suoi “alleati” occidentali lo aveva mai chiamato “dittatore”. Tiene in carcere Demirtas, mette al bando il suo partito, discrimina donne e giornalisti ma è stato eletto più volte. Primo ministro per 11 anni, Presidente da oltre 7. Draghi abbraccia la tesi del Caffè, sulle “democrazie autoritarie” che sono ormai la forma istituzionale più diffusa? Serve appunto “l’equilibrio giusto”.
Salvini se ne torna coperto, in fila. Non ha alternative se non continuare a bassa voce la sua battaglia contro gli alleati 5Stelle e Pd. Conte ai ferri corti con il giovane Casaleggio. Addio a Rousseau? Scissione? Letta ha visto il mondo intero ma non sa che pesci prendere a Roma. Zingaretti lavora sul profilo istituzionale e Bettini crea una corrente per far da pontiere con Conte. Carfagna, come il Caffè, dice che in piazza e a Montecitorio c’erano “i professionisti della rivolta”. “Ma anche tanta angoscia”. E vorrei vedere!
Dal mondo. Tra Londra e Dublino, l’Irlanda del Nord è l’anello debole della Brexit: violenze e incendi, degli unionisti. In Brasile ieri 4.249 morti per Covid, 345mila in totale. Bolsonaro, sfiduciato pure dai generale, dovrebbe dimettersi. Non lo farà. Si vota a ottobre 2022. Altri 18 mesi di agonia? Cina – Stati Uniti: a Washington parlano di “genocidio degli Uiguri”. Ma il termine “genocidio” finora era stato usato solo per lo sterminio nazista degli ebrei, dei Tutsi in Ruanda, (non da tutti) per lo sterminio (1919) degli Armeni in Tirchia. Si possono condannare abusi, discriminazioni, campagna cinese per sterilizzare madri uigure senza ricorrere a quel termine? Le parole sono importanti, diceva Moretti. Biden prova a vietare (con un decreto presidenziale) le armi più letali. E insiste per una tassa minima universale, il 21% sui profitti delle grandi Corporation. Non è il toccasana, ma un buon inizio. Infatti evadevano al 100%.

Corradino Mineo